sabato 10 giugno 2017

Mickey Rourke il trasgressivo








"Quante volte hai peccato, figliolo?" "Bèh, padre, non voglio farle fare le ore piccole, e quindi la informerò sull'ultima infornata..."
Dal film Sin City, tutto questo racchiude in sintesi il carattere e il modo di essere di Mickey Rourke, considerato un sex symbol degli anni ottanta, che dopo un periodo buio lungo una decina d'anni, ritorna vincente sul set cinematografico. E lo fa sul ring di The Wrestler, campo d'azione calpestato nella vita così come nella finzione. Arrabbiato, solitario, tormentato, il suo carattere selvaggio gli ha creato non pochi casi giudiziari. Ma l'aurea di mito non lo ha mai abbandonato e con i suoi amati cagnolini al guinzaglio, si è riconquistato Hollywood.




Mickey Rourke, nome d'arte di Philip André Rourke Jr. (Schenectady, 16 settembre 1952), è un attore statunitense.
Ha praticato il pugilato durante la sua giovinezza ed ha vissuto una breve esperienza da pugile professionista negli anni novanta.
Anche se la sua carriera di attore è stata un po' discontinua e diseguale - anche per via della sua vita turbolenta fuori dallo schermo - è riuscito a scolpirsi un personaggio di nicchia negli ultimi decenni, fondato principalmente sul ruolo dell'antieroe emarginato, dal carattere ruvido e solitario.
Rourke nasce il 16 settembre 1952 da una famiglia di cattolici irlandesi e francesi nello Stato di New York e cresce nei sobborghi di Miami, nel quartiere prevalentemente afro-americano di Liberty City. Ha una sorella più giovane, Patty, un fratellastro, Joey, e 6 fratelli acquisiti, come risultato del divorzio dei suoi genitori e del nuovo matrimonio di sua madre.




Frequenta la "Miami Beach Senior High School", ma di questi anni si sa poco. Due cose certe sono la sua passione per la sigaretta già dall'età di 16 anni e la sua assidua frequentazione della famosa palestra per pugili della Quinta Strada di Miami Beach. Qui Rourke viene visto come uno degli atleti più precoci e promettenti, addirittura poi chiamato come sparring partner di Oscar El Feo Rodriguez, l'allora campione del mondo dei pesi welter. Sappiamo anche il tabellino finale della sua attività dilettantistica che parla di 20 incontri vinti (17 KO) e 4 incontri persi. Problemi per delle ferite serie rimediate dallo "sparring match" in poi lo forzano a smettere col pugilato per un anno, ma Rourke decide di abbandonare per sempre. Sarà la scelta più deprimente della sua vita che lo porterà alla recitazione con un piccolo ruolo in uno spettacolo teatrale d'un amico di università, "Deathwatch". Innamoratosi della recitazione, si trasferisce di punto in bianco a New York con dei soldi prestati dalla sorella e grazie all'aiuto di un'insegnante privata di recitazione riesce ad entrare nel prestigiosissimo "Lee Strasberg Institute", dove studia la recitazione metodica assieme all'ormai famoso Al Pacino, con gli stessi professori che formarono attori del calibro di Robert De Niro e Christopher Walken.




Il debutto di Mickey Rourke è stato un piccolo ruolo nel film di Steven Spielberg 1941: Allarme a Hollywood (1979) con Dan Aykroyd, Ned Beatty, Christopher Lee, Toshiro Mifune, John Belushi, Warren Oates, Tim Matheson, Robert Stack, Lionel Stander e il regista John Landis in un cameo. Pellicola comica che racconta la psicosi dell'invasione sulle coste della California dopo l'attacco di Pearl Harbor. L'anno successivo partecipa al film psychological thriller Fade to Black - Dissolvenza in nero di Vernon Zimmerman nel ruolo di Richie. Appare nell'ambizioso film western che il Sunday Time condensò laconicamente il giudizio con la frase: "Tutto troppo e non abbastanza" Heaven's Gate - I cancelli del cielo (1980), la prima collaborazione di Mickey Rourke con il regista Michael Cimino in un grande cast comprendente Christopher Walken, Isabelle Hupper, Kris Kristofferson, Jeff Bridges, Terry O'Quinn. Ma ad attirare molta attenzione nonostante sia una breve apparizione è la sua interpretazione del piromane nel film Body Heat - Brivido caldo nel 1980 di Lawrence Kasdan con per la prima volta sugli schermi della bellissima e affascinante Kathleen Turner, l'ottimo William Hurt, Richard Crenna e Ted Danson, ispirato al romanzo di James Cain, "Double Indemnity" divenuto un cult movie.




Nei primi anni ottanta, appare in un altro cult movie Diner - A cena con gli amici, brioso film corale sotto il segno della nostalgia per cinque amici della Baltimora fine anni cinquanta diretto da Barry Levinson con molti attori che diventeranno stelle di Hollywood quali Kevin Bacon, Steve Guttenberg, Ellen Barkin e Daniel Stern. Per la sua interpretazione nel film Rourke ottiene il premio Boston Society of Film Critics Awards come miglior attore non protagonista. Subito dopo Rourke recita nel seguito de The Outsiders - I ragazzi della 56a strada di Francis Ford Coppola nella parte dell'enigmatico fratello maggiore di Matt Dillon nella storia sulle problematiche giovanili Rumble Fish - Rusty il selvaggio. Il complesso ruolo del fratello del personaggio interpretato da Matt Dillon lo rivelò al grande pubblico, in un film che vedeva la presenza di talenti come Dennis Hopper, Diane Lane, Nicolas Cage, Chris Penn, Laurence Fishburne e Tom Waits cantautore capace di fondere vari stili dal blues, jazz al vaudeville.




Prima di approdare al grande cinema Mickey Rourke appare anche in film tv del tipo di Rape and Marriage: The Rideout Case - Il caso di Greta Rideout, diretto da Peter Levin; pellicola che trattava la dolorosa storia di una donna che portò in tribunale il marito con l'accusa di violenza carnale e in piccole parti dei film tv Act of Love - Atto d'amore, City in Fear, Hardcase e nel film Eureka di Nicolas Roeg con un bel cast composto da Gene Hackman, Rutger Hauer e la bella colonna sonora di Stanley Myers con suggestivi assolo del contrabassista Rabbath
La performance di Rourke nel film di Stuart Rosenberg The Pope of Greenwich Village - Il Papa del Greenwich Village assieme alla bellissima Daryl Hannah e Eric Roberts (fratello della più famosa Julia) richiama l'attenzione dei critici. Mentre il film è un flop commerciale, ma con il tempo viene in parte rivalutato. L'attore Johnny Depp parla di "cinema perfetto" ed il programma "Entourage" della rete HBO lo loda. Rourke afferma che è il suo film preferito, e sia la Hannah che Roberts lo hanno menzionato come un punto alto delle loro rispettive carriere.




A metà degli anni ottanta, Rourke si aggiudica dei ruoli di primo piano, diventando una stella di prima grandezza. La sua prova assieme a Kim Basinger nel cult movie e controverso 9 1/2 Weeks - 9 settimane e 1/2 diretto da Adryan Lyne, acclamato dal pubblico, e che presenta una sessualità patinata, lievemente trasgressiva sulle note della mitica "You Can Leave Your Hat On" cantata da Joe Cocker, gli dà lo scettro del "sex simbol" mondiale.
Sarà Martin Tallon, un terrorista irlandese dell'IRA (Irish Republican Army) in crisi e in fuga nel film di Mike Hodges A Prayer for the Dying - Una preghiera per morire con Bob Hoskins, Alan Bates e l'emergente Liam Neeson.




Nel 1985 viene richiamato per la seconda volta da Michael Cimino per il film Year of the Dragon - L'anno del dragone, con la sceneggiatura di Oliver Stone, interpretando magistralmente un pluridecorato e ostinato capitano di polizia di New York Stanley White, un reduce dal Vietnam, che indaga sulla mala cinese a Chinatown. Bignami di cinema d'autore.
Successivamente la critica lo elogia per il suo lavoro nel film Barfly diretto da Barbet Schroeder con Faye Dunaway e Pruitt Taylor Vince, dove interpreta calandosi nel personaggio con istrionismo ben temprato il ruolo dello scrittore alcolizzato Henry Chinaski creato da Charles Bukowski (che si può riconoscere tra gli avventori del bar). Barfly in gergo, significa "mosca da bar", alcolista, beone (tema ripreso da Steve Buscemi nel 1996). L'attore americano otterrà una nomination all'Independent Spirit Award come miglior attore protagonista del film.




Per parte della critica la sua migliore interpretazione è nel film di Alan Parker Angel Heart - Ascensore per l'inferno del 1987, liberamente tratto dal romanzo "Falling Angel" di William Hjortsberg del 1978, con Robert De Niro, Charlotte Rampling e Pruitt Taylor Vince, nel quale fecero molto discutere, soprattutto l'opinione pubblica americana, le scene di sesso con l'attrice Lisa Bonet, interprete della celeberrima serie tv per famiglie I Robinson. Mickey Rourke con le sue cicatrici, l'aria trascurata, la sigaretta sempre accesa, lascia di sè una traccia splendente e maledetta, sorniona e sfatta nel film è Harold Angel uno scalcinato investigatore privato nella New York del 1955. Impossibile da dimenticare nel film, e nell'immaginario del cinema. Ad alcune critiche negli Stati Uniti, per questo e per altri ruoli sordidi, ribelli o dalla morale ambigua, fa da contraltare una buona considerazione della critica europea.




La carriera d'attore di Rourke viene a questo punto messa in ombra dalla sua vita privata e le sue scelte di carriera apparentemente eccentriche. Registi come Alan Parker trovano difficile lavorare con Rourke. Parker disse che «lavorare con Mickey è un incubo. È davvero pericoloso sul set perché non sai mai quello che sta per fare».
Durante questo periodo si vocifera un suo abuso di droghe, viene fotografato spessissimo con una compagnia che include membri di gang di motociclisti e la star dell' hip-hop Tupac Shakur. Si dice che abbia avuto contatti sociali con individui legati all'associazione criminale di John Gotti. Mentre Rourke rifiuta ruoli in film di alto livello, recita in pellicole sofcore come Wild Orchid -Orchidea selvaggia. Durante la produzione di questo film Rourke cominciò una relazione con la sua coprotagonista Carré Otis che avrebbe in seguito sposato per poi divorziare nel 1998 dopo una tormentata relazione. Voci che una scena d'amore in cui recitarono per il film non fosse simulata si sono mantenute fino ad oggi, benché entrambi gli attori abbiano negato il fatto.




Voci da parte dei media su un suo sempre più abitudinario uso di droghe aumentano dopo il ricovero della Otis per una overdose di eroina. In questo periodo Rourke si esibisce anche con David Bowie nell'album "Never Let Me Down", e scrive la sua prima sceneggiatura per Homeboy (1988) con Christopher Walken e Debra Feuer, una triste e malinconica storia sul pugilato che lo vede tra i protagonisti. Film su misura per Mickey Rourke che l'ha ideato, finanziato e diretto col tramite dell'ex operatore neozelandese Michael Seresin. E' arty, cioè artistico nelle velleità più che nei risultati. E' chiamato, l'anno dopo, per interpretare la vita di San Francesco d'Assisi, raccontata in un Medio Evo di fango, sangue e sporcizia, dall'inquieta cattolica Liliana Cavani nel film intitolato, appunto, Francesco. Mickey Rourke è un San Francesco che quando si interroga, con uno strazio che sfiora la disperazione, sul silenzio di Dio che sarebbe piaciuto a Rossellini che preferiva mostrare anzichè dimostrare. In seguito nel film Johnny Handsome - Johnny il bello di Walter Hill con Ellen Barkin, Lance Henriksen e due futuri Oscar Morgan Freeman e Forest Whitaker un'intensa interpretazione di Rourke, poche altre volte così misurato. Struggenti le musiche blues di Ry Cooper.




Sarà anche un evaso che prende in ostaggio (Mimi Rogers) che le farà passare Desperate Hours - Ore disperate, un remake del film omonimo di William Wyler con Humphrey Bogart, terzo film con Michael Cimino; nel cast Antony Hopkins con David Morse e Elias Koteas.
Nel 1991 è Harley Davidson in Harley Davidson & Marlboro Man - Harley Davidson and the Marlboro Man, di Simon Wincer che ha come coprotagonista la star della serie tv Miami Vice Don Johnson, più Tom Sizemore, Daniel Baldwin e Vanessa Williams. Un successo prevedibile al botteghino americano e niente di più.
Una controversia sul credo politico di Rourke si è sviluppata anche quando ha dichiarato di aver donato parte del suo salario per il film del 1989 Francesco, al PIRA. In seguito tornò indietro su questa dichiarazione.




Nel 1991, decise che "doveva tornare a boxare" perché sentiva che "era sulla via dell'autodistruzione... e che non sentiva rispetto di se stesso come attore". Quando Rourke divenne un pugile professionista, vinse tutti gli incontri con avversari più e più volte giudicati di minor livello (o ottenne un pareggio). Non riesce tuttavia a raggiungere una caratura sportiva di livello nazionale e il suo ritorno alla boxe viene considerato ben presto un fenomeno pubblicitario per ravvivare la sua immagine spenta di attore. Subisce poi numerosi infortuni, come il naso rotto, denti spezzati, costole incrinate, lingua tagliata, e la compressione dello zigomo, fantasmi di una sfortunata carriera giovanile.
Per la sua entrata sul ring usava "Sweet Child O' Mine" dei Guns N'Roses, Rourke è presente nei ringraziamenti dell' ultimo album del gruppo Chinese Democracy. Infatti Axl Rose ha concesso la licenza gratuita sull' utilizzo di "Sweet Child O' Mine" nel film del 2008 The Wrestler per la sua amicizia con l'attore.




Nel 1992 Rourke è Gorman Lennox un vilain perfetto che si spaccia per agente CIA in White Sands - Tracce nella sabbia, con Willem Dafoe, Mary Elisabeth Mastrantonio e Samuel L.  Jackson. Scritto da Daniel Pyne, fotografato benissimo da Peter Menzies Jr., diretto con corretto mestiere dal neozelandese Roger Donaldson, è un film che all'inizio intriga e alla fine un po' delude, ma durante il percorso tiene alta la soglia dell'attenzione.
Un Rourke caduto in basso si ripresenta con due western improponibili e fraudolenti come The Last Outlaw - L'ultimo fuorilegge (1993) di Geoff Murphy con Steve Buscemi e Keith David, nei panni di un ex ufficiale sudista, Mickey, guida una banda di feroci fuorilegge in un sanguinolento e sadico western, prodotto per la TV, che ha indotto i distributori italiani a tagliarlo nei punti più feroci, portandone la durata a 84 minuti (90), e in un modello, quello vecchio, della coppia in fuga e della gioventù perduta, votata all'autodistruzione F.T.W. - Fuck the World di Michael Karbelnikoff.




Seguono il drammatico Fall Time di Paul Warner  nel quale Mickey Rourke, nella parte di un rapinatore, si riscatta, in parte, dalle ultime pessime prestazioni. Tre giovani decidono di pianificare un finto rapimento, ma tutto va storto, perché una rapina in banca reale era già previsto da altri due ragazzi. E' Butch Stein in Bullet di Julien Temple. In quest'ultimo firmata la sceneggiatura con lo pseudonimo di sir Eddie Cooke, Rourke percorre il suo calvario sotto il segno di un "maledettismo" disperato con molti eccessi sensazionali e qualche notazione di dolorosa sincerità. Nel ruolo del fratello di Rourke un emergente Adrien Brody.
Nel 1995 Rourke si ripresenta in pubblico alla premiere di un film hollywoodiano visibilmente imbolsito nei tratti somatici e nel resto del corpo. Reso quasi irriconoscibile da terribili interventi di chirurgia plastica, l'attore aumenta però ancora di più la sua figura di personaggio sofferente, tosto e cattivo; figura che comincia a fargli avere piccoli ruoli adatti alla sua immagine di uomo rude e deturpato.




Un ormai sfiatato Mickey Rourke nel ruolo di uno psichiatra, "ma mi facci il piacere...", in coppia a Carré Otis, in un noir per gli amanti del trash Exit in Red - Uscita di sicurezza (1996) di Yurek Bogayevicz, e gira in Francia l'anno successivo, una stentata imitazione, a livello di serie Z, del film di Lyne 9 1/2 Weeks  ovvero  Another 9 1/2 Weeks - La conclusione di Anne Goursaud, film nel quale la Basinger non ha voluto esserne coinvolta sostituita da Angie Everhart.
Nel 1997 ancora un ruolo di malvagio e imprendibile per Rourke, cacciato dal Double Team - Gioco di squadra diretto dal, debuttante nel cinema statunitense, regista cinese originario di Hong Kong Tsui Hark, con  Jean-Claude Van Damme e Dennis Rodman (famoso e bizzarro cestista NBA, prima con i Detroit Pistons, i Chicago Bulls e i Los Angeles Lakers) film d'avventura le cui scene dello scontro finale sono state girate nell'anfiteatro di Arles in Francia.
Un inedito Rourke tenuto a briglia corta da Francis Ford Coppola in The Rainmaker - L'uomo della pioggia tratto dal libro omonimo di John Grisham con Matt Damon, Danny De Vito e Jon Voight.




Tra il 1998 e il 2003 Rourke interpreta o partecipa in una serie di film di seconda scelta come Buffalo '66, pellicola di ispirazione semi-autobiografica diretto e interpretato da Vincent Gallo, nel ruolo di Bookie, un allibratore con Ben Gazzara, Anjelica Huston e Rosanna Arquette, nel film TV Thicker Than Blood è Padre Frank Larkin, l'action di alto tasso trash Point Blank - A costo della vita in coppia con un'altro duro Danny Trejo, è un poliziotto corrotto nel cast del thriller Thursday - Giovedì scritto e diretto da Skip Woods e per l'ennesima volta propina il ruolo del duro nello stucchevole film tv del regista Dennis C. Lewiston Shergar , in coppia con Michael Wincott nel crime Cousin Joey di Sante D'Orazio, è un killer in un episodio della serie tv Out in Fifty di Bojesse Christopher e nel crime che si ispira vagamente sulla storia del killer belga Freddy Horion Shades di Erick Van Looy. The Follow è il terzo episodio di "The Hire", un progetto web articolato in cinque cortometraggi prodotti da David Fincher e sponsorizzati dalla BMW, le cui auto figurano in ogni corto. In The Follow Mickey Rourke è un facoltoso e famoso uomo d'affari  geloso della moglie della quale sospetta il tradimento con l'elusivo autista assunto interpretato da Clive Owen. Nel film The Last Outlaw Rourke è un fuorilegge di nome Graff che dopo una rapina finita in un bagno di sangue e il seguente tradimento da parte dei suoi compagni di banda, passa dalla parte della legge e va alla ricerca dei suoi vecchi compagni per ucciderli uno a uno e Thicker Than Blood film TV diretto da Richard Pearce con




Rourke nei panni di un preside di un liceo che cerca di aiutare un ragazzo proveniente da una famiglia povera e travagliata dei bassifondi di New York. Mickey Rourke coinvolge Juliette Lewis in un disegno criminale in Picture Claire - Sola nella trappola è un thriller diretto da Bruce McDonald. Nel mediocre Spun del 2002 diretto da Jonas Akerlund, Rourke è "il Cuoco" un leggendario spacciatore, creatore di una droga molto ambita. Nel film, che ha ottenuto 2 Nomination al Golden Trailer Awards, è palese l'intenzione di voler rendere omaggio al film grottesco Pink Flamingons del regista statunitense John Waters, che viene citato in innumerevoli scene, e la storia quasi onirica di Masked and Anonymons su Bob Dylan c'è la tentazione mai sopita di fornire massime sul senso della vita ma ciò che resta del film, oltre a un curioso ma produttivo senso di straniamento, sono le canzoni, la colonna sonora che è di quelle che si ricordano. Basta leggere il cast per rendersi conto di come la chiamata di Bob Dylan (anche sceneggiatore del film) abbiano risposto tutti, da Jeff Bridges, Penelope Cruz, John Goodman, Jessica Lange, Angela Bassett, Val Kilmer, Ed Harris, Chris Penn, Bruce Dern, Chrisian Slater, Fred Ward, Luke Wilson, Steve Bauer, Susan Tyrrell e naturalmente Mickey Rourke. Appare anche in film importanti come Animal Factory (2000) tratto dall'omonimo romanzo noir di Edward Bunker diretto e recitato da Steve Buscemi con Willem Dafoe, Edward Furlong, Danny Trejo e Seymour Cassel, girato interamente nella prigione di San Quentin, negli USA,




Accanto al suo amico Sylvester Stallone in Get Carter - La vendetta di Carter (2000) un classico action-movie diretto da Stephen Kay. Il film è il remake di Carter del 1971, con Michael Caine nei panni del protagonista, presente anche in questa pellicola in una breve apparizione. Rourke è Cyrus, una vecchia conoscenza di Carter implicato in un giro di pornografia. E' nel cast del bel poliziesco, terzo lungometraggio di Sean Penn The Pledge - La promessa (2001) con Jack Nicholson, Sam Shepard, Vanessa Redgrave e Helen Mirren. E' presente nel ruolo di Billy Chambers con il cagnetto che porta con se nel film che ha siulla targhetta del collare il nome "Moco", nome del cattivo di El Mariachi, film che fece epoca per i risultati ottenuti nonostante il low budget, nel thriller-action-movie (ora con tanti mezzi a disposizione), un vero luna park di sparatorie, inseguimenti, di Robert Rodriguez, che è è anche il regista di Once Upon a Time in Mexico (2003), terzo capitolo della trilogia dei Mariachi con un cast di gran lusso composto da Antonio Banderas, Johnny Depp, Salma Hayek, Willem Dafoe, Eva Mendez, Danny Trejo e Enrique Iglesias (figlio del cantante Julio). Mickey Rourke compare (cameo) anche in un film di fantascienza con torme di scarafaggi mutanti nati da un esperimento di manipolazione genetica They Crawl - Invasion diretto da John Allardice e presta la voce a Jericho nel videogame Driv3r (2004), a Terrence Higgins in True Crime: New York City (2005) e a Dick Marcinko in Rogue Warrior (2009).




Tony Scott lo chiama con Christopher Walken accanto a Denzel Washington, Dakota Fanning e Giancarlo Giannini in Man on Fire - Il fuoco della vendetta (2004) un film concitato e nervoso che esprime energia e valori in modo semplice. Mickey è Jordan Kalfus, l'avvocato di Ramos capo della banda, la "hermandad", conosciuto come "la voce" che negozia con i sequestratori della bambina e con Creasy, la guardia del corpo della bimba. Vengeance movies o revenge movies, sono film in cui il protagonista, per vendicare un torto fatto nei propri confronti o verso persone a lui care, intraprende una strada di morte fino ad arrivare al mandante e al nocciolo della questione. Nel 2005 Tony Scott lo rivuole ancora accanto all'amico Christopher Walken, Jacqueline Bisset ed Edgar Ramirez, nella vera storia di Domino Harvey  (Keira Knightley) che invece di seguire la orme del padre, attore (Laurence Harvey), e della madre, modella, spende parte della sua breve vita a cacciare criminali in compagnia di Ed Moseby (Rourke) come una vera bounty-killer.





Rourke torna a far parlare di sè con le partecipazioni a film di successo come Sin City (2005) di Robert Rodriguez, Frank Miller e Quentin Tarantino (special guest director) con Bruce Willis, Jessica Alba, Clive Owen, Rutger Hauer, Elijah Wood, Rosario Dawson, Benicio Del Toro, Michael Madsen e (Mickey nella parte di un energumeno chiamato Marv). Tratta dall'omonimo fumetto dello stesso Miller, una serie dell'editore indipendente Dark Horse Comics, la pellicola è divisa in tre episodi, che raccontano tre storie dell'opera originale di Miller. Il film ha avuto un buon incasso internazionale.  Un sublime Mickey Rourke in Stormbreaker (2006) di Geoffrey Sax, con Ewan McGregor e Alex Pettyfer; film avventuroso di produzione statunitense, britannico e tedesco con Rourke che ha la figura di Darrius Sayle, miliardario informatico e filantropo dal passato oscuro. Difetti e ingenuità a parte, il film resta comunque un valido e più che discreto intrattenimento per tutti e particolarmente indirizzato a un pubblico di under 18.
Rourke è poi nel nutrito cast composto da Billy Bob Thornton, Kim Basinger e Winona Ryder nel ruolo di Peter in The Informers - Vite oltre il limite (2008) di Gregor Jordan, tratto dalla raccolta di brevi racconti "Acqua dal sole" di Bret Easton Ellis, in un film che tratta sette storie che raccontano l'intrecciarsi dei destini di personaggi ambigui e sopra le righe, come rockstar, criminali e detective nella Los Angeles del 1983.




Il definitivo ritorno alla ribalta avvenne con la sua performance nel film The Wrestler, pellicola che si aggiudicò il Leone d'oro alla 65a Mostra del Cinema di Venezia anche e soprattutto grazie alla sua interpretazione. Il personaggio di The Ram (interpretato da un Mickey Rourke in stato di grazia) rappresenta l'essenza stessa del fallimento, ma il regista statunitense Darren Aronofsky (in)segue da vicino il wrestler, riprendendolo spesso di spalle in quello che appare un moto di deferenza come se non volesse mostrare il declino dell'eroe. Anche per questo il ritiro della statuetta non avvenne da parte del regista, bensì Wim Wenders, presidente della giuria, chiamò sul palco lo stesso Mickey Rourke.
Grazie a questa interpretazione a gennaio del 2009 si aggiudicò il suo primo Golden Globe e il prestigioso Indipendent Spirit Award. Durante il discorso di ringraziamento per quest'ultimo premio, Rourke chiama in causa i registi e produttori presenti in sala, rimproverandoli di non aver dato al suo amico Eric Roberts, visibilmente commosso, una seconda chance che, al contrario, lui ha ricevuto. Roberts e Rourke avevano lavorato insieme ne Il Papa del Greenwich Village e il primo, dopo altre buone apparizioni al cinema, si era lentamente dileguato nell'inferno dei film di serie B e in guai con la giustizia. Pochi giorni dopo venne ufficializzata anche la sua candidatura al premio Oscar al miglior attore protagonista sempre per il medesimo ruolo di Robin "Randy The Ram Robinson" Ramzinski, statuetta che però andò a Sean Penn per Milk. Il ballottaggio tra i due attori si ripropose anche agli IOMA 2009 con esito, questa volta, inverso.




Quello nuovo è un grande Mickey Rourke che in Killshot (2009) su tutto e su tutti si erge con la sua stazza mastodontica nel ruolo dell'assassino professionista Armand Degas, meglio noto come "The Blackbird - Falco nero", che segue da sempre i suoi metodi e le sue regole. La regia è di John Madden e gli altri cointerpreti sono Diane Lane, Rosario Dawson e Thomas Jane.
Si parla di una sua possibile futura presenza nel mondo del Wrestling, nella WWE. Da segnalare la sua presenza a Wrestlemania XXV tra il pubblico; al termine del combattimento che vedeva impegnate alcune leggende WWE, Mickey Rourke viene sfidato da Chris Jericho, sul ring e dopo pochi secondi Rourke riesce a mettere al tappeto Y2J, festeggiando in seguito col "Nature Boy" Ric Flair. Uno dei wrestler con il quale Rourke ha fraternizzato di più durante il tour con la WWE è stato Ric Flair. Inoltre, dopo l'esperienza come wrestler nel film The Wrestler, Rourke ha iniziato a fare il wrestler in qualche federazione minore in poche occasioni. Una delle cause di questa scelta è stata la recente rottura del braccio.




Nel 2010 è stato impegnato nel film blockbuster di grande successo di pubblico (di critica meno) diretto dall'amico e collega Sylvester Stallone, The Expendables - I mercenari, dove interpreta il ruolo di un mercenario non più in attività. Mickey Rourke partecipa alla fanfara solo per esprimere la sua identità di guerriero risorto e il suo talento da Actor's Studio. Nel cast figurano l'immortalità degli eroi del cinema fra umorismo ruvido e violenza concitata a cominciare dallo stesso Sly, Jason Statham, Jet Li, Dolph Lundgren, Eric Roberts (amico fraterno di Rourke nonchè fratello di Julia), Randy Couture e Steve Austin (ex campioni di Wrestling), Terry Crews (ex campione NFL), Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis e Gary Daniels (ex campione WKBA).




La nuova carriera di Mickey Rourke procede spedita come un treno in corsa. Dopo la sua commovente e splendida prova nel magnifico The Wrestler di Darren Aronofsky (per il quale ha vinto il Golden Globe, ma avrebbe senz'altro meritato anche l'Oscar), l'attore americano è impegnato in tutta una serie di nuovi progetti, che si accavallano uno sull'altro senza soluzione di continuità.
Rientra nel cast nella parte di Jefferson dell'intenso thriller dove predomina il mondo clandestino del gioco "vero" della roulette russa e governato dal potere e dalla violenza di 13 (è il numero dei giocatori che puntano un revolver alla testa degli altri e sparano) di Géla Babluani con Sam Riley, Ray Winstone, Jason Statham e Ben Gazzara. La pellicola, che ha vinto nel 2006 il Gran Premio della Giuria sl Sundance Film Festival e due premi al Festival di Venezia è il remake in chiave hollywoodiana del film di produzione francese 13 Tzameti (2005) scritto e diretto, come opera prima del regista georgiano. 




Fa parte anche in quello di Iron Man 2 diretto da  Jon Favreau e scritto da Justin Theroux con Robert Downey Jr., Don Cheadle, Scarlett Johansson, Gwynett Paltrow, Samuel L. Jackson e Paul Bettany, nel ruolo Ivan Vanko, perfetto tanto quanto lo era Jeff Bridges, un attentatore con un'armatura che funziona come un reattore Arc. Il film è chiaramente il sequel di Iron Man del 2008 ed è basato sul personaggio dei fumetti della Marvel Comics Iron Man, creato da Stan Lee, Jack Kirby, Larry Lieber e Don Heck.
Nel dramma-sentimentale Passion Play (2010) diretto e sceneggiato da Mitch Glazen è Nate Poole, un musicista jazz a tempo perso, e decisamente sfortunato. Acchiappato mentre cerca di scassinare un'auto, è portato nel deserto dove il suo aggressore gli punta una pistola alla testa. Game over? Non proprio. Inciampando in un circo itinerante tra le vaste distese del deserto Sud occidentale, Nate si ritrova attratto dalla bellezza esotica di Lilly (Megan Fox)... Nel cast anche il grande Bill Murray.





E' con tutto il cast al completo nel film-documentario TV "Behind the Scenes" Inferno: The Making of "The Expendables" scritto e diretto da John Herzfeld.
Mickey Rourke da il volto a uno scontro tra Titani nel film tratto da un'idea (promossa da 300 e qui replicata fedelmente) che risulta stupefacente e capace di andare oltre il modello originale per inventiva, gusto grafico e audacia del regista indiano Tarsen Singh Dhandwar Immortals 3D con Rourke nel ruolo di Re Iperione. La pellicola è un duro film d'azione realizzato con lo stile di un quadro del rinascimento, e il regista Tarsem Singh l'ha definita “Caravaggio che incontra Fight Club”. Un bastardo che rimane fedele a sua madre, nonostante il fatto che aspiri ad aderire alla ricerca di un re che lotti contro i demoni dell'antica Grecia, in seguito scopre che è lui il figlio del re ed è destinato a diventare il più grande eroe del suo paese mentre conduce vittorioso la guerra contro i Titani da lungo tempo imprigionati che sperano di usare i demoni per ripristinare il loro potere.
E' ancora un malvagio di nome Maxwell che ha ucciso tutta la cerchia del suo vecchio partner, il corriere Elvis (Jeffrey Dean Morgan) e che verrà poi alla fine ucciso dallo stesso, nel noir The Courier del regista nazareno Hany Abu-Assad.




In coppia con Kim Basinger Mickey Rourke partecipa al thriller di produzione nigeriana Black Gold: Struggle for the Niger Delta (2011) del regista del luogo Jeta Amata. Thriller dal tema politico-sociale riguardante la corruzione dilagamte e la disfunzione politica che affligge Paesi ricchi di petrolio come la Nigeria
Nel 2013 un film cucito su misura per la tipologia di personaggi che sono soliti interpretare, il duo Mickey Rourke e Danny Trejo, cinema trash, con ambientazione western Dead in Tombstone, film direct-to-video diretto da Roel Reine. Il film girato completamente a Bucarest, in Romania a basso costo e viene distribuito negli Stati Uniti in modalità Home video senza peraltro non uscire in Italia.
In Java Heat film del 2013 diretto da Conor Allyn Rourke è Malik uno strano ladro che utilizza atti di terrorismo a rapimenti per acquisire opere d'arte, gioielli e anche persone.
Presta la voce al documentario Generation Iron del 2013 scritto e diretto da Vlad Ydin, con protagonisti svariati culturisti analizzando il moderno bodybuilding tramite le interviste ai culturisti più conosciuti di oggi e del passato.




Nel secondo viaggio noir nella città del peccato Sin City: A Dame to kill For in 3D, tra femme fatale irresistibili e vendette che attendono di essere consumate Mickey Rourke nel ruolo di Marv uomo possente e forzuto che si prodiga a liberare Ava dalle angherie del marito e dall'enorme guardia del corpo. La pellicola del 2014 diretta da Frank Miller e Robert Rodriguez è il sequel/prequel del film Sin City del 2005 è un adattamento cinematografico del graphic novel "Una donna per cui uccidere" e del racconto "Un sabato notte come tanti" di Frank Miller. Qualche cambiamento forzato nel cast rispetto al precedente, Jos Brolin per Clive Owen, Jamie Chung per Devon Aoki.
Con un nutrito cast di attori co-protagonisti Mickey Rourke è accompagnato dall'amico Erik Robert e Michael Madsen, che come Mickey anche loro da un po' di tempo li si vede quasi solo nei b-movie come questo action-movie Skin Traffik del 2015 diretto dal regista britannico Ara Palaya che tratta di un killer, Bradley (Gary Daniels, che traumatizzato da una morte sbagliata si ritira in isolamento fino a che incontra...
Ashby, un killer della CIA in pensione, interpretato da Rourke, che ha solo pochi mesi di vita che vuole espiare i propri peccati prima di morire poichè affetto da un tumore al cervello in un'american comedy-drama scritto e diretto da Tony McNamara.




Rourke è il colonnello Aj Redding, un veterano della prima guerra mondiale al fianco di Dolph Lundgren nell'action war diretto da Ryan Little che racconta di un gruppo di soldati alleati, detti War Pig, durante i sanguinosi anni della seconda guerra mondiale, viene assegnata una missione rischiosa: devono infiltrarsi in un covo nazista per recuperare una potente arma di distruzione di massa.
Blunt Force Trauma è un film d'azione colombiano del 2015 diretto da Ken Sanzel con protagonista Mickey Rourke nei panni del guerriero moderno Zorringer, campione nei duelli con scontri a fuoco clandestini indossando giubbotti antiproiettili in un mondo in cui la violenza è all'ordine del giorno. Distribuito come home video le riprese del film sono state fatte a Bogotà in Colombia.
E' il professore Clarence Peterson che cerca di distruggere una cellula terroristica che ha ucciso il figlio scatenando un virus "robot" a un costo inimmaginabile nello sci-fi Swap del 2016 di Timothy Woodward Jr..




La faccia da schiaffi l’aveva anche quando era considerato un sex symbol. Ma ora, a 64 anni (è nato il 16 settembre 1952), devastato dalla chirurgia plastica e dai pugni presi sul ring, il volto devastato di Mickey Rourke ha un’espressione inquietante più che da adorabile vecchio farabutto. E “devastato” è la parola che meglio lo ha definito per gran parte di una vita passata sulle montagne russe, che dagli allori della fama planetaria lo ha precipitato nella polvere delle sconfitte, per poi rinascere artisticamente a più di 50 anni. Certo, le botte Rourke non le ha mai scansate. Anzi, da ragazzo le cercava nel quartiere afro-americano di Liberty City, a Miami, dov’è cresciuto. Risse e scazzottate che lo portano a 16 anni a varcare le porte della famosa palestra per pugili della Quinta Strada di Miami Beach, dove insegue il sogno di diventare un boxeur professionista. Ma complici un paio di traumi cranici e un’infanzia segnata dall’abbandono del padre, il carattere del giovane Rourke è già ingestibile.




Da anni Mickey Rourke è nell'occhio del ciclone per il suo viso deturpato dagli innumerevoli interventi di chirurgia plastica a cui si è sottoposto. L'indimenticabile protagonista di 9 settimane e 1/2 si è sempre giustificato con i giornalisti affermando che l'unico scopo per il quale sia ricorso ai bisturi nel tempo è stato quello di "ricomporre il suo viso dai segni della boxe". L'attore, come tutti sapranno, ha iniziato la sua carriera come pugile, diventando poi, dalla seconda metà degli anni Ottanta, un vero sex symbol internazionale grazie ad alcuni ruoli da protagonista sul grande schermo e ritornando sul ring negli anni Novanta. Mickey Rourke a 60 anni fugge dai paparazzi – Il suo volto mostra oggi, i segni più che visibili della chirurgia plastica correttiva, fortuna che il suo talento indiscusso abbia fatto in modo che la carriera di attore non si sia mai arrestata. Negli ultimi tredici anni ha girato più di 20 pellicole, ha ricevuto diverse nomination come migliore attore ai Premi Oscar e Golden Globes e ha vinto un Leone D'Oro nel 2009 per la sua interpretazione in The Wrestler, segno che la bravura non ha nulla in comune con l'aspetto fisico. A chiunque gli abbia chiesto spiegazioni in merito alla trasformazione fisica, sotto gli occhi di tutti, ha sempre dato la stessa risposta.
Rourke è irriconoscibile dopo i continui interventi di chirurgia plastica.
Purtroppo ai paparazzi americani si sa, è difficile sfuggire e Mickey è stato immortalato a Beverly Hills pochissimo tempo fa mentre usciva dalla sua auto: i capelli (parrucchino) sono diventati di un colore rosso davvero particolare e nonostante il fisico sia ineccepibile, dell'attore che ha fatto innamorare migliaia di donne negli anni Ottanta non resta che un vago ricordo. "Irriconoscibile", questo è l'aggettivo più adatto per descrivere l'ultimo scatto di un divo che non ha assolutamente perso il suo talento, ma il fascino purtroppo sì.














di frabel