lunedì 4 ottobre 2010

Berlusconi il lungo addio

Nel giudicare il declino di Berlusconi è meglio non cercare una data precisa del tracollo e ragionare nei termini della costruzione interna, della implosizione.
Di certo non c'è più il contesto che ha giustificato il successo di Berlusconi. Nel senso che va esauriendosi la sua funzione storica, parzialmente indipendente dalle sue motivazioni e dai suoi interessi. Quella funzione era stata riempire un vuoto, unificare e far vincere le destre nella fase drammatica della transizione in cui era crollato il vecchio sistema. Il vuoto è stato riempito, le destre hanno vinto e ora tornano a separarsi. La più importante linea di frattura è quella che separa la destra fin qui vincente, populista, tendenzialmente eversiva da una destra ancora in gestazione, che ha abbracciato il lealismo costituzionale, è rispettosa delle istituzioni e assume la legalità come discrimine: tutto l'opposto del berlusconismo.

Le caratteristiche che hanno alimentato il berlusconismo ci sono ancora tutte: la personalizzazione, il ridimensionamento del ruolo dei partiti, le tendenze antipolitiche e il ruolo preponderante della televisione. Il berlusconismo rappresenta l'incarnazione estrema e la patologia di queste tendenze che senza di lui possono anche permanere, ma mitigate, non eversive e compatibili con la democrazia liberale. Mentre con Berlusconi, che pretende di trattare lo Stato come sua proprietà, producono un collasso della democrazia. Berlusconi è stato l'interprete erstremo, più creativo coerente all'antipolitica.
Un fattore chiave che domina ancora. Anzi, il declino del berlusconismo aumentando la confusione e in assenza di una forte alternativa potrebbe persino accentrare questa tendenza, gettando ulteriore discredito sulla politica.

I dettagli imbarazzanti sulla sua vita privata, le escort, la moglie che lo lascia. Quelle vicende hanno avuto un peso maggiore di quanto si sia capito allora. E' come se l'immagine di Berlusconi fosse stata vulnerata per eccesso. Perchè diventava iperbolica la sua capacità di fare tutto, di essere sempre presente, di andare a tutte le feste con tutte le donne. In questo c'era un principio della fine, le mitologie possono esplodere per rindondanza. Il mito come ha spiegato a proposito di Mussolini Luisa Passerini, si sgonfia e alla fine esplode. Quando è partita la vicenda di Naomi si è cominciato a pensare che Berlusconi stesse esplodendo.

Antonio Gibelli

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