sabato 28 agosto 2010

Brad Pitt

Per essere uno dei coraggiosi pompieri di Fuoco assassino (Ron Howard, 1991), William Baldwin rinunciò a sedurre (e a derubare) Geena Davis in Thelma e Louise (Ridley Scott, 1991), e decretò l'ascesa del biondo Brad Pitt.
Nato a a Shawnee, Oklahoma, il 18 dicembre 1963, da piccolo va a vivere con la famiglia a Springfield, nel Missouri. Gli mancano due esami alla laurea in giornalismo e grafica pubblicitaria quando si trasferisce ad Hollywood per tentare la strada del cinema. Dopo una breve gavetta, nell'arco di 15 minuti si mette in luce in Thelma e Louise, dove dimostra subito un grande sex-appeal, arma (ovviamente) inutile nei confronti di un osso duro come Harvey Keithel.
Successivamente viene scelto da Robert Redford per interpretare un ragazzo audace e ribelle, destinato a fare una brutta fine (In mezzo scorre il fiume, Robert Redford, 1992). Con la sua aria da bello, più o meno perdente e maledetto, non tarda a diventare un nuovo idolo cinematografico, anche quando impersona un killer psicopatico (Kalifornia, Dominic Sena, 1993), accanto alla fidanzata del momento, l'attrice Juliette

l'attrice Juliette Lewis. Per Intervista col vampiro (Neil Jordan, 1994) deve dividersi le simpatie del pubblico femminile con Tom Cruise (e Antonio Banderas). Appassionato di Jimi Hendrix e di Bob Marley, nella sua villa sulle colline di Hollywood custodisce tre chitarre elettriche e un esercito di camaleonti. Raffinato collezionista di mobili stile liberty, sta per convolare a nozze con Gwyneth Paltrow quando gira con lei uno dei suoi film più importanti, Seven (David Fincher, 1995). Il matrimonio non viene celebrato e lui continua a figurare tra gli uomini più sexy del pianeta. Ma questo primato gli va stretto e cerca di rifarsi scalando l'Himalaya (Sette anni in Tibet, Jean- Jacques Annaud, 1997). Considerato il James Dean degli anni '90, incarna la morte in Vi presento Joe Black (Martin Brest, 1998) dopo aver avuto qualche scontro con Harrison Ford durante le riprese di L'ombra del diavolo (Alan J. Pakula, 1997). In seguito, anche se si fa spaccare un incisivo dal dentista per rendere più malandato il pugile che interpreta in Fight Club (David Fincher, 1999), continua a

essere l'idolo delle donne e conquista il cuore di un'altra attrice, Jennifer Aniston. L'unica per la quale ha detto addio al celibato, il 29 luglio del 2000. Insieme a Robert Redford ha formato una delle più affascinanti coppie di spie mai apparse sullo schermo nel film di Tony Scott Spygame. Poi si è unito alle gang di Soderbergh per Ocean's Eleven ed ha vestito i panni di Achille nel kolossal Troy, ispirato all'Iliade di Omero.
Il 2005 è l'anno del divorzio dalla Aniston per Angelina Jolie conosciuta sul set di Mr e Mrs Smith. Quella che viene definita la coppia più bella di Hollywood vive con una grande famiglia composta dai tanti bambini adottati nei quattro angoli del continente, dalla loro figlia naturale Shiloh, nata nel 2006 in Namibia e da due gemellini nati nell'estate del 2008. La serenità di Pitt nella sfera personale si è tradotta negli ultimi anni con una bella serie di film di successo, con ruoli di spessore che lo hanno emancipato definitivamente dall'etichetta del bello: dal drammatico Babel di Inarritu a L'assassinio di Jesse James con il quale ha vinto la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Nel 2009 è arrivata anche la nomination agli Oscar per la sua istrionica interpretazione nel film di David Fincher Il Curioso caso di Benjamin Button. Nel 1999 ne aveva già ricevuta una, ma come attore non protagonista, per il film L'esercito delle dodici scimmie di Terry Gilliam.
Al festival di Cannes ha portato insieme al regista Quentin Tarantino Inglourious basterds ambientato nella Francia occupata dai nazisti, dove lui interpreta un tenente ebreo americano che ha l'obiettivo di sterminare e scalpare il più ampio numero di nazisti. Alla sua interpretazione però la giuria di Cannes preferisce l'attore austriaco, Christoph Waltz, che interpreta il colonnello che gli dà la caccia. Vanno ricordati Vento di passioni (1994) di Edward Zwick con Antony Hopkins, il curiosi The Mexican (2001) di Gore Verbinsky, il curioso e paradossale Burn After Reading - A prova di spia (2008) dei fratelli Joel e Ethan Coen con George Clooney, John Malkovich e la brava Tilda Swinton, e Tree of Life (2009) di Terence Malick.

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