mercoledì 3 novembre 2010

L'Italia popolo di attendisti

Si aspettano sempre gli eventi senza mai prendere posizione. E’ nel nostro dna o semplicemente è più comodo attendere la prima mossa dell’avversario, come è anche il nostro calcio: il contropiede.
Lo stesso nella coppia in crisi è la donna che prende l’iniziativa, la decisione della separazione. Così sono i nostri governanti: rimangono nell’apatia più assoluta, nell’attesa che succeda qualcosa, che cambi il vento. Il Pd che, come in una partita a scacchi dovrebbe cercare e trovare la mossa per dare scacco al re Berlusconi. Invece non succede niente, solo disfattismo e nulla di costruttivo e al Pdl va bene così forte della sua legittimità a governare. Il Paese non ha bisogno di una crisi che rischierebbe di frantumare il quadro politico nazionale con conseguenze forse devastanti. Ma se la prospettiva razionale non fosse praticabile: è meglio tornare alle urne senza la scorciatoia di improbabili governi tecnici. E’ presumibile che dalle elezioni anticipate possano uscire equilibri ancora più traballanti degli attuali. Ma niente è più grave di questo continuo stillicidio di picche e ripicche tra i due maggiori partiti tra maggioranza e opposizione.
E’ questa l'immagine del Paese e gli italiani non lo meritano.





di Frabel











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