lunedì 6 settembre 2010

James Dean Icona dei teeneger

« Sogna come se tu dovessi vivere per sempre, vivi come se tu dovessi morire oggi »

(James Dean)

James Byron Dean (Marion, 8 febbraio 1931 – Cholame, 30 settembre 1955) è stato un attore statunitense.
L'importanza di Dean come icona culturale si riassume perfettamente nel titolo del suo film più celebre: Gioventù Bruciata, in inglese Rebel Without a Cause, letteralmente "ribelle senza una causa", nel quale ricopre il ruolo del problematico ribelle adolescente Jim Stark. La sua estrema popolarità trova le sue radici in soli tre film: Dean morì a 24 anni e questi furono gli unici film in cui compare come protagonista.
La sua fama ha raggiunto i paesi di tutto il mondo, preservata intatta dalla precoce morte dell'attore. Viene ricordato come un seguace della filosofia del carpe diem e spesso come la quintessenza stessa della gioventù statunitense. Sebbene sia spesso considerato un personaggio la cui fama va ben al di là delle sue qualità di attore, è inesatto dire che Dean non era un bravo interprete. È stato il primo attore ad aver ottenuto una nomination postuma al Premio Oscar, ed è tuttora l'unico, insieme a Massimo Troisi (che fu candidato all'Oscar postumo come attore e come sceneggiatore per "Il Postino") e ad Heath Ledger (Vincitore dell'oscar postumo per il suo ruolo del Joker ne Il Cavaliere Oscuro) e ad avere due nomination di questo tipo. A Dean fu conferito il Golden Globe per il miglior attore nel 1956.

Nato a Marion, nello stato dell'Indiana, nella fattoria della sua famiglia da Winton e Mildred Wilson Dean, si trasferì a Santa Monica in California, sei anni dopo che Winton ebbe lasciato la fattoria per diventare un tecnico odontoiatrico. Dean fu iscritto alla scuola pubblica Brentwood finché sua madre non morì di cancro nel 1940.
James Dean ne La valle dell'Eden (1955)All'età di nove anni, Dean fu mandato da suo padre a vivere con i parenti in una fattoria vicino a Fairmount (Indiana), dove la sua educazione ricevette una impronta quacchera. Alla scuola superiore Dean si unì alla squadra di basket e partecipò ad attività collegate con il teatro. Dopo essersi diplomato nel 1949, si ritrasferì in California per vivere con suo padre e la sua matrigna.
Si iscrisse al college di Santa Monica, si unì alla confraternita dei Sigma Nu e si specializzò per prepararsi agli studi in giurisprudenza. Si trasferì alla University of California a Los Angeles e cambiò la sua specializzazione in quella per le discipline teatrali, cosa che lo condusse a scontri con i suoi genitori che lo portarono a lasciare la casa di suo padre.
Conosciuto come "Jimmy", Dean cominciò la sua carriera con uno spot televisivo per la Pepsi Cola seguito da una parte come rimpiazzo nel ruolo di stunt tester nel gioco televisivo "Beat the Clock". Abbandonò il college per focalizzarsi sulla sua carriera in via di sviluppo ma ebbe difficoltà nell'ottenere del lavoro a Hollywood e gli riuscì di pagare i suoi conti solo lavorando come custode in un parcheggio.






































Seguendo il consiglio di alcuni amici, Dean si trasferì a New York per fare carriera come attore di teatro,cittàin cui fu ammesso a studiare con Lee Strasberg nell'Actors Studio. La sua carriera decollò e Dean partecipòa numerosi episodi di programmi televisivi come Kraft Television Theater, Studio One, Lux Video Theathre,Robert Montgomery Presents, Danger e General Electric Theater nei primi anni cinquanta. Le recensioni perThe Immoralist, tratto dal romanzo omonimo a contenuto omosessuale di André Gide portarono alla sua chiamata ad Hollywood e alla notorietà cinematografica.
Apparve in decine di ruoli non attribuitigli in film indimenticabili come Attente ai marinai ma guadagnò riconoscimento e successo nel 1955 con il suo primo ruolo da protagonista, Cal Trask in La valle dell'Eden, grazie al quale ricevette una nomination al Premio Oscar per il ruolo di miglior attore protagonista (la prima nomination postuma nella storia dell'Academy Award). Questo film mette in scena il conflitto generazionale tra un padre autoritario e un figlio imprigionato dalla sua autorità. Seguirono in rapida successione altri due ruoli da protagonista in Gioventù bruciata, film emblematico di Nicholas Ray che fece di Dean un simbolo della gioventù moderna, e Il gigante del 1955, per il quale ottenne ancora una nomination per l'Oscar.

Dean divenne amico del multi milionario Lance Reventlow, una delle ultime persone ad avergli rivolto la parola prima dell'incontro sulla via di una corsa automobilistica a Salinas, in California. Poche ore dopo James Dean morì in un incidente stradale mentre era alla guida della sua Porsche 550 Spyder vicino a Cholame, quando una macchina (una Ford berlina) guidata da Donald Turnupseed svoltò a sinistra e gli tagliò la strada (questo accade prima dell'uscita de Il gigante). È stato una delle uniche cinque persone ad essere nominate miglior attore per il suo primo ruolo e la sola persona nominata due volte postumamente. È sepolto a Park Cemetery a Fairmount (Indiana)
Due film del 1955, Gioventù bruciata e Il Seme della violenza (titolo originale Blackboard Jungle) sono spesso citati per aver simboleggiato la crescente ribellione degli adolescenti nel dopoguerra degli anni cinquanta assieme alla sua partecipazione al Rock and Roll come fenomeno culturale. Molti giovani e più tardi intere generazioni si modellarono sul personaggio di James Dean. Il suo bell'aspetto, la carriera molto breve ed il suo stile di vita, la pubblicità che fu fatta sulla sua morte violenta all'età di ventiquattro anni, trasformarono Dean in una figura di culto e in una icona pop di fascino apparentemente senza tempo.

La valle dell'Eden (East of Eden) è un film del 1955 diretto da Elia Kazan.
Il film è tratto da una parte del romanzo di John Steinbeck e reinterpreta il tema biblico di Caino (Cal Trask - James Dean) e Abele (Aron Trask - Richard Davalos). Fu il film che rese famoso James Dean, ottenne il premio Oscar per Jo Van Fleet, nalla parte della madre, come attrice non protagonistae e il premio come miglior film drammatico all'8° Festival di Cannes.
Definita la "grande tragedia greca americana", Gioventù Bruciata lanciò definitivamente James Dean nell'immaginario collettivo occidentale come quel 'ribelle senza una causa' a cui faceva riferimento il titolo originale. Il film, diretto da Nicholas Ray, lo vede nei panni di un ragazzo con problemi caratteriali - delinquenza, alcolismo, rissosità: la prima scena è ambientata in un commissariato di polizia, dove il giovane Jim Stark, ubriaco, viene portato via dai genitori. L'incontro con la graziosa Judy (Natalie Wood) e il maldestro Plato (Sal Mineo), gli scontri coi ragazzi del quartiere, oltre alla memorabile sequenza della corsa letale con le automobili rubate in riva all'oceano, lo condurranno al tragico finale fuori dal Planetarium.
La ribellione di Jim-Dean, lontana da quella di cui i Beatnik si sarebbero fatti alfieri pochi anni dopo, e ancora più distante da quella marcatamente 'politica' delle grandi correnti giovanili del decennio successivo, ha un carattere tutto interiore. Una ribellione profondamente diversa dalla ludica 'voglia di libertà' della nuova classe di adolescenti-consumatori che si riversava nella metà degli anni cinquanta nelle sale da ballo d'America.


Jim si ribella ad una placida vita familiare; alla madre, modesta massaia dalle vedute corte, al padre, privo di spina dorsale, che non sa allevarlo come dovrebbe; all'orrore del quotidiano subìto senza sorprese in un piccolo paese bigotto e immobile della provincia americana. Ma non stringe neanche con i suoi coetanei, riuniti in branchi, una massa indistinta e instupidita, dentro cui non può ritrovarsi. Fra di loro, a differenza dell'umanissimo e impulsivo mal de vivre di Jim, circola un ottuso atteggiamento di cameratismo che porta a ignoranza, crudeltà, istinto di sopraffazione, a mascherare con la facciata posticcia della ribellione giovanile una borghesissima intolleranza verso lo 'straniero' (Jim arriva da un altro paese, è un estraneo, e viene preso subito di mira, sbeffeggiato a parole, minacciato con dei coltelli a serramanico).
L'amore scivola leggero all'interno della vicenda - un rapido bacio fra Jim e Judy, in un momento di quiete prima della rocambolesca fuga verso l'epilogo tempestoso - per essere ricacciato dentro, frettolosamente, nelle ultime inquadrature. Da ricordare anche Plato e la sua travagliata sessualità: c'è chi ci ha visto il primo adolescente omosessuale nella storia del cinema americano.
I vestiti indossati dal personaggio di Dean, jeans, maglietta bianca e giacca rossa, diventeranno proverbiali, dopo l'uscita nelle sale di tutto il mondo e saranno ripresi e imitati negli anni a venire dalle mode giovanili.

Il gigante (Giant) è un film del 1955 diretto da George Stevens ed è l'ultima pellicola in cui compare Dean poiché l'incidente stradale nel quale morì avvenne proprio sul finire delle riprese.
La scomparsa del teen-ager per eccellenza, del simbolo dei giovani ribelli, scatena una sorta di isterismo collettivo. I media parlano di un simile effetto a catena, riferendosi a quello del 1926, dopo la morte di Rodolfo Valentino. Ma se in quel caso si tratta di idolatria, la scomparsa di Jimmy Dean equivale alla perdita di un eroe da emulare. I giovani lo amano e ne imitano l'atteggiamento: restano privati della prima, vera, identificazione di massa con un personaggio del grande schermo. Un desiderio di ribellione a tutto campo, che significa reagire alla solitudine di quegli anni, al senso di incomprensione accusato dai ragazzi, alla guerra fredda e a quella che tanti giovani americani combattono in Corea. James Dean incarna questo ed altro. Un giovane miope dalla bella faccia, fisicamente un po' goffo, non troppo alto e sempre col muso lungo: che davanti alla telecamera si trasforma in un cigno. È un tutt'uno con il personaggio che interpreta: è impossibile non restarne stregati. La morte, come purtroppo capita, per ironia lo rende immortale. Uccidendolo in pieno romanticismo moderno. Nel 1957, in suo omaggio, si gira James Dean: The first American Teenager, per la regia di Robert Altman e George W. George ed il montaggio di Ray Connolly. L'Empire Magazine lo inserisce tra le cento stelle cinematografiche di tutti i tempi. James Byron Dean, dal poeta preferito di sua madre, ora riposa al Park Cemetery di Fairmount, nell'Indiana.

James Dean morì il 30 settembre 1955, a soli ventiquattro anni, sulla statale 46 (466 in quegli anni) in California. La causa fu un incidente stradale, una collisione con un altro veicolo, (che gli tagliò la strada, mentre per decenni si è lasciato pensare a James Dean come uno scapestrato e pericoloso guidatore, fonte documentario Sky) mentre lui stava guidando la sua Porsche 550 Spyder. La sua macchina in realtà portava il numero 130 ed era stata chiamata da lui stesso "Little Bastard"- (Piccola Bastarda).
Tra cronaca e leggenda sembra che la Porsche 550 Spider, l'auto storica di James Dean che lui stesso aveva ribattezzato “Piccola Bastarda”, racchiuda un mistero terrificante quanto una sorta di maledizione.
A bordo della vettura il giovane attore perse la vita trapassato dal piantone dello sterzo e, dopo la sua morte, l’auto non ha portato altro che sciagura a chiunque si avvicinasse. Dopo la morte di James la macchina fu acquistata da George Barris, famoso in tutto il mondo per le sue incredibili creazioni di “effetti” cinematografici. Mentre veniva rimorchiata da un camion si sganciò dai sostegni e spezzò una gamba ad un meccanico.
In seguito il motore della Piccola bastarda fu venduto ad un medico, pilota dilettante, che lo installò sulla sua auto da corsa. Durante una competizione il medico perso il controllo dell’autovettura, investì ed uccise uno degli addetti al controllo della gara. Il medico rimase gravemente ferito. Un altro pilota aveva montato sulla sua auto un semiasse proveniente sempre dalla storica Porsche ed ebbe un gravissimo incidente stradale. Un altro corridore utilizzò i suoi copertoni e rischiò di morire.

Si parla di altre morti imputate a parti meccaniche provenienti dalla macchina del divo, ma non tutte sono vere. I veri episodi possono essere verificati solo tramite i giornali dell’epoca. Mentre i pezzi del motore distribuiti tra diversi piloti provocavano morti e disgrazie, il corpo principale dell’auto “maledetta” giaceva silenzioso nel deposito di Barris. Qualcuno racconta che un ragazzino che si intrufolò all’interno dell’auto per rubare un pezzo, si tagliò un braccio sul telaio in un modo talmente grave che i medici furono costretti ad amputargli l’arto.
Successivamente la carrozzeria ed il telaio del Porsche, nonostante fossero solo rottami, furono utilizzati in una mostra viaggiante per una campagna sociale contro la velocità, per la sicurezza sulla strada a Los Angeles e in tutti gli Stati Uniti. Pagando 50 centesimi i visitatori potevano sedere al posto di guida e leggere una targa sulla quale era scritto “Questo incidente poteva essere evitato”. Avvalendosi della fama dell’attore e ponendo l’accento sul modo in cui era morto, si mirava a sensibilizzare i giovani d’America sui pericoli dell’eccesso di velocità. Una brillante iniziativa che la Porsche trasformò in un ‘circo delle disgrazie’ che nessuno avrebbe più dimenticato. A Sacramento il telaio dell’auto senza alcun preavviso si staccò fracassando l’anca di un visitatore. Alla tappa successiva della mostra il camion che trasportava i rottami contorti della Piccola bastarda fu tamponato violentemente. Nell’urto i portelloni si aprirono e l’auto slittò all’esterno travolgendo ed uccidendo un uomo a bordo di un’ altra auto che viaggiava dietro l’autoarticolato. Giunto nell’Oregon il freno a mano del camion si ruppe all’improvviso e il mezzo frantumò una enorme vetrina di un vicino negozio. L’ultimo episodio si verificò a New Orleans, dove senza alcuna causa apparente la Porsche si sfasciò in 11 pezzi. I sostegni sui quali poggiava la pedana, controllati accuratamente dagli addetti, avevano ceduto all’improvviso. Gli organizzatori della mostra itinerante decisero di rimandare i rottami a Los Angeles. L’auto fu caricata su un treno, ma non arrivò mai a destinazione. Sparì misteriosamente nel nulla. Convinto che fosse stata rubata da qualche collezionista, per ritrovarla Barris ingaggiò alcuni investigatori privati e fu promessa una taglia di un milione di dollari, ma non fu mai più ritrovata.

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