giovedì 16 settembre 2010

Jean-Louis Trintignant

Il grande attore Jean-Louis Trintignant nasce a Piolenc, nella provenza francese, il giorno 11 dicembre 1930. Figlio di un industriale, studia teatro durante gli anni '50. La sua fama prende il via con il film E Dio creò la donna del 1955, di Roger Vadim, al fianco di Brigitte Bardot.
La sua affermazione soprattutto in Italia si deve a Valerio Zurlini in Estate violenta (1959) e Dino Risi  in Il sorpasso (1962) dove recita a fianco di un indimenticabile Vittorio Gassman. Il grande successo internazionale arriva con Un uomo una donna, del 1966, film di Claude Lelouch.
Poi Trintignant è costretto ad interrompere la carriera per prestare servizio militare. Viene inviato ad Algeri poi torna a Parigi per riprendere e proseguire le sua attivite cinematografiche. Recita in film quali Il conformista di Bernardo Bertolucci  e Z - L'orgia del potere, thriller politico del 1969, che gli vale il premio come Miglior attore al Festival di Cannes. Non è raro che i ruoli di Trintignant si riferiscano al mondo delle corse automobilistiche (ad esempio Un uomo, una donna, 1966); si possono trovare diverse radici: nipote di Louis Trintignant, pilota automobilistico morto in un incidente nel 1933 (mentre si stava esercitando sul cicuito di Péronne nella Piccardia) e nipote di Maurice Trintignant, nato nel 1917, pilota di Formula Uno, vincitore due volte del GP di Monaco e della 24 ore di Le Mans.
L'attore sposa in seguito Nadine Marquand, anche lei attrice, oltre che scenografa e regista; la coppia poi divorzierà. La loro figlia Marie (nata il 21 gennaio 1962 e scomparsa prematuramente e in circostanze tragiche il giorno 1 agosto 2003), all'età di 17 anni recita al fianco del padre nel film La terrazza.


Sono molti i film in cui Trintignant recita durante gli anni '70. Scrive e dirige inoltre due opere singolari: Una giornata spesa bene (1972) e "Le maître-nageur" (1978). Nel 1983 è nell'ultimo lavoro di Francois Truffaut, Finalmente domenica!. Rifiuta l'offerta di Bernardo Bertolucci per il ruolo nello scandaloso Ultimo tango a Parigi (1972) che poi sarà di Marlon Brando (vedi blog).
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio degli anni '90 lavora poco a causa di problemi di salute conseguentii ad un incidente stradale. Una sua ormai rara apparizione arriva nel 1994, nell'ultimo film di Krzysztof Kieslowski, Tre colori: Film Rosso: con questa performance arriva anche una nomination come Miglior attore ai Premi César. Nel 2004, stanco del cinema e segnato profondamente per la perdita della figlia, si dedica al teatro con uno spettacolo che abbraccia la poesia di Apollinaire. Lo spettacolo, da lui fortemente voluto, nasce proprio come atto di amore e di omaggio alla figlia Marie (morta dopo essere stata picchiata dal fidanzato Bertrand Cantat, cantante del gruppo francese Noir Désir).

Nella sua cospicua filmografia appaiono film di ottimo successo tra i quali il primo è Estate violenta (1959) diretto da Valerio Zurlini, una storia d'amore in tempo di guerra (uno dei rari e trascinanti film d'amore nella Storia del Cinema italiano), con Enrico Maria Salerno (La lunga notte del '43 e Odissea nuda), Eleonora Rossi Drago (Un maledetto imbroglio e L'impiegato), Jacqueline Sassard (Guendalina e Il magistrato) e Lilla Brignone (L'eclisse e Peccato veniale). Nello stesso anno si può annoverare anche Relazioni pericolose di Roger Vadim, versione moderna dell'omonimo romanzo epistolare (1782) di Choderlos de Laclos, con Gerard Philippe (Il diavolo in corpo e La ronde), Jeanne Moreau (Grisbi e Ascensore per il patibolo) e Annette Stroyberg (Il carabiniere a cavallo e La smania addosso). Nel 1961 interpreta un film dove i protagonisti che sono in attesa dell'eredità... ed è giallo, nel frattempo avvengono suicidi e delitti; la regia è di Georges Franju con Pascale Audret (Codice segreto e Katmandu) e Pierre Brasseur (Il porto delle nebbie e Amanti perduti), indi un film a episodi I sette peccati capitali di Roger Vadim, Edouard Molinaro, Claude Chabrol, Jean-Luc Godard, Philippe De Broca, Jacques Demy e Sylvain Dhomme (tutti francesi e giovani registi, quasi una tenzone interna alla Nouvelle Vague con Claude Brasseur (Il quartiere dei lilla e Il bell'Antonio), Eddie Costantine (Agente Lemmy Caution, missione Alphaville e Il mondo sul filo), Jean Claude Brialy (vedi blog), Jean Pierre Cassel (Atto d'amore e Nel gorgo del peccato) e Marina Vlady (L'ape regina e Due o tre cose so di lei), e Il gioco della verità di Robert Hossein con lo stesso Hossein (Rififi e Angelica), Nadia Gray (Moglie per una notte e Casa Ricordi), Paul Meurisse (Montmatre sur Seine e I diabolici) e Jean Servais (Bonjour tristesse e Fino all'ultimo respiro), in un tipico giallo da salotto.

Nel 1962 è in compagnia di Charles Aznavour (Viva la vita e Une jeunesse)e Raymond Pellegrin (L'imprevisto e Uno sguardo dal ponte) in Appuntamento per uccidere, curiosa trasposizione della tragedia Horace (1640) di Corneille, poi nel mitico film di Dino Risi Il sorpasso, un confronto di generazioni nel territorio neutro di una giornata di vacanza, con un super Vittorio Gassman (L'armata Brancaleone e Il mattatore), Catherine Spaak (La noia e La parmigiana) e Claudio Gora ( Febbre di vivere e Il maledetto imbroglio) e per la prima volta nel ruolo di una cassiera, Grazia Maria Buccella, Nel 1963 è nel cast de Il castello in Svezia, un film che nel passaggio dalla scena allo schermo, il copione di Françoise Sagan, perde di finezza, allegria e ironia, con Monica Vitti (La notte e L'avventura), Curd Jurgens (Il generale del diavolo e Agente 007-La spia che mi amava) e Jean Claude Brialy (Le beau Serge e I cugini). Jean-Louis Trintignant è co-interprete con la splendida e strepitosa Jean Moreau-Mata Hari nel 1965 del film di Jean-Louis Richard, scritto con la collaborazione di François Truffaut, Mata Hari, agente segreto H21, le imprese, gli amori e morte di Geltrude Zelle, detta Mata Hari, film che miscela con sapienza il romanzesco con l'attendibilità storica, lo scandaglio psicologico con il fascino dell'avventura. Nel cast anche Claude Rich (L'homme à femme et Les Copains). E venne, nel 1966, il 6° film di Claude Lelouch, il più bel fotoromanzo della storia del cinema francese (e oltre), con la musica carezzevole di Francis Lai, premiato con l'Oscar al miglior film straniero e Palma d'oro a Cannes.
Un uomo, una donna, con la celebre coppia Jean-Louis Trintignant-Anouk Aimée (Le stagioni del nostro amore e La dolce vita).



Nel 1967, troviamo Jean-louis Trintignant in Un uomo da abbattere, una caccia all'uomo suggestiva con azione serrata dal quale emerge una problematica etica inquietante, la regia è di Philippe Condroyer con Valérie Lagrange (Le Gigolo et La Française et l'Amour) e Il grande silenzio di Sergio Corbucci con Luigi Pistilli (Detective Story e Tre camerati), Klaus Kinski (Quien Sabe? e Fitzcarraldo), Marisa Merlini (Pane, amore e gelosia e Tempo di villeggiatura) e Frank Wolf (Le quattro giornate di Napoli e Dio perdona... io no!), uno dei migliori spaghetti-western in assoluto per originalità e realismo.
L'uomo che mente, nel 1968, di Alain Robbe-Grillet, film in cui il regista mette in gioco i rapporti fra finzione e realtà, rifiutandone la tradizionale rappresentazione mimetica dove ci si può far incantare dal raffinato barocchismo delle immagini, dalla recitazione straniata di Jean-Louis Trintignant e compagni e la partitura sonora di Michel Fano.

La matriarca, dello stesso anno, è una commedia scollacciata, pseudofemminista di grande successo firmata da Festa Campanile con Paolo Stoppa (Miracolo a Milano e Rocco e i suoi fratelli), Luigi Pistilli (Il testimone deve tacere e Cadaveri eccellenti), Philippe Leroy (Sette uomini d'oro e Milano calibro 9), Catherine Spaak (La bugiarda e L'armata Brancaleone) e Vittorio Caprioli (L'affittacamere e L'insegnante).
Nel 1969 Jean-Louis Trintignant interpreta prima Ma nuit chez Maud-La mia notte con Maud, di Eric Rohmer con Françoise Fabian (Pranzo di Natale e Madame Claude), la geometrica precisione dell'intreccio, giustezza di dialoghi, fluidità della scrittura (fotografia di Nestor Almendros), verità dei personaggi sono l'argomento del successo della pellicola; poi Metti una sera a cena, da una piece (1967) dello stesso regista Giuseppe Patroni Griffi dove nelle loro perverse acrobazie e sofferenze salottiere, i personaggi sono il trionfo del fasullo. Recitato benissimo, però, con la coppia Florinda Bolkan e Tony Musante de l'Anonimo Veneziano, Lino Capolicchio (La bisbetica domata e Il conte di Montecristo), Annie Girardot (Rocco e i suoi fratelli e Les copains) e Adriana Asti (Paolo il caldo e Una breve vacanza); Il ladro di crimini di Nadine Marchand Trintignant, moglie del protagonista Jean-Louis, con Florinda Bolkan (Cari genitori e La caduta degli dei), Robert Hossein (Una donna come me e Nella notte cade il velo), Giorgia Moll (Il rossetto e Laura nuda), Serge Marquand (fu il fratello di Nadine e Christian Marquand). Film imperniato sul tema del delitto come mezzo per sfuggire alla noia e all'anonimato, ha un certo brio registico e un'intelligente scelta dei particolari che non riscattano però la futilità di fondo; e Z-L'orgia del potere di Costantin Costa Gravas con Irene Papas (Zorba il greco e Le avventure di Ulisse), Charles Denner (Landru e Una vita alla rovescia), Bernard Fresson (Il braccio violento della legge e L'inquilino del terzo piano) e Yves Montand (Mentre Parigi dorme e Vite vendute), dal romanzo (1966) di Vassili Vassilikos racconta come fu preparato e realizzato l'assassinio del deputato socialista Gregorios Lambrakis a Salonicco nel maggio 1963.

Uno dei più famosi film politici del mondo: grande successo di pubblico in mezza Europa, 2 premi al Festival di Cannes, Oscar 1969 per il miglior film straniero. Trintignant eccellente, notevole il contributo alla sceneggiatura di Jorge Semprum con le musiche di Mikis Teodorakis.
Nel 1970, Trintignant recita ne Il conformista, una gemma di Bernardo Bertolucci dove dà prova di onestà intellettuale fotografando in maniera sublime l'ambiguità di uno dei periodi più bui della Storia d'Italia, nel cast Stefania Sandrelli (La chiave e Speriamo sia femmina), Dominique Sanda (Così bella così dolce e Il giardino dei Finzi Contini), Gastone Moschin (Amici miei e Sissignore)e Yvonne Sanson (Tormento e Cintura di castità).
Nel 1971 il prolifico Trintignant è il protagonista di Spostamenti progressivi del piacere di Alain Robbe-Grillett con Michael Lonsdale (Il nome della rosa e Il cane sciolto) e Isabella Hupper (Madame Bovary e Il buio nella mente). Il 6° degli 8 film di Robbe-Grillett, ripropone la struttura circolare e chiusa, lo smontaggio della narrativa tradizionale, la mancanza di una separazione tra realtà e immaginazione, il rifiuto dell'analisi psicologica dei personaggi che caratterizzano il suo cinema.
Nello stesso anno segue Senza movente di Philippe Lobro con Dominique Sanda (Il conformista e Senza movente), Carla Gravina (I soliti ignoti e Un giorno da leoni), Laura Antonelli (Mio Dio come sono caduta in basso e Peccato veniale)e Sacha Distel (Zazie nel metrò e Le piace Brahms?), tratto da un romanzo di Ed McBain, è un giallo all'americana con un intrigo complicato, realizzato con brio, ma privo di suspence. Ottimo Trintignant nel personaggio dell'ispettore Carella solo, testardo e profondamente onesto.
Nel 1972, l'attore francese interpreta il film La corsa della lepre attraverso i campi con Robert Ryan (Il mucchio selvaggio e Quella sporca dozzina), Aldo Ray (Il nudo e il morto e Polvere di stelle) e Lea Massari (La giornata balorda e Una vita difficile). Riuscito dramma a suspence scritto da Sebastien Japrisot sulla base del suo romanzo omonimo: atmosfere suggestive, situazioni stravaganti e ricche di tensione, nonostante la voluta lentezza e la vicenda enigmatica. Jean-Louis Trintignant e Lea Massari eccellenti. In seguito gira L'attentato di Yves Boisset con Gian Maria Volontè (La classe operaia va in paradiso e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto), Michel Piccoli (La grande abbuffata e Quell'oscuro oggetto del desiderio) e, Jean Seberg (Scappamento aperto e Desideri proibiti), Philippe Noiret (La grand Bouffe e Amici miei) e Bruno Cremer (Parigi brucia? e Il 13° uomo).
Questa fiction de gauche, in molti modi boicottata dalle autorità, e ispirata all'"affaire Ben Barka", politico marocchino, accaduto nel 1965, una delle pagine piùvergognose della Storia della Francia gaullista.

  Thriller politico efficace, schematico e manicheo con un cast di prim'ordine.
Jean-Louis Trintignant, in seguito è un killer in Funerale a Los Angeles, incaricato di uccidere un boss mafioso, ma eseguito l'incarico, si rende conto che nell'operazione è prevista la sua eliminazione. Cerca di risalire ai mandanti e ci riesce, ma non gli giova perchè nella sparatoria rimane ferito a morte. Nel cast del film diretto da Jacques Deray vi sono Ann Margret (Angeli con la pistola e Viva Las Vegas), Umberto Orsini (I grandi camaleonti e La caduta degli dei), Angie Dickinson (Un dollaro d'onore e Colpo grosso) e Jackie Earle Haley (Il campione e Kramer contro Kramer).
Nel 1973 ne Il montone infuriato di Michel Deville, Trintignant è con Florinda Bolkan (Metti una sera a cena e Un uomo da rispettare), Romy Schneider (La piscina e La principessa Sissi), Jane Birkin (La piscina e Perchè mammà ti manda solo?)e Jean Pierre Cassel (Atto d'amore e La ragazza del peccato): Uno dei film di maggior successo, ma non tra i migliori di Deville, regista che ama i rischi, ma che qui viaggia sul sicuro con una storia sui temi della menzogna e del denaro. Splendido come sempre Jean-Louis Trintignant anche come commediante.
Nello stesso anno recita in Le train-Noi due senza domani di Pierre Granier-Deferre con Romy Schneider (La califfa e Noi senza domani).
Attraverso una storia del tempo di guerra si fa un discorso sulla società francese degli anni '70 con i suoi interdetti morali, sociali e pseudo religiosi.
Ancora nel 1973 Jean-Louis trintignant interpreta il film L'uomo in basso a destra della fotografia, con la regia di Nadine Marquand Trintignant e nel cast Charles Denner (Tutta la vita e L'uomo che amava le donne),

Michel Bouquet (Due contro la città e La mia droga si chiama Julie) e Bernadette Lafont (Le beau Serge e La maman et la putain).
Il film è un giallo a sfondo sociale in forma di denuncia dell'alta borghesia e della corrotta giungla politica, temi di moda nel cinema degli anni '70. Un bel cast.
Nel 1974 è il protagonista de Il segreto di Robert Enrico con Philippe Noiret (Il postino e L'orologiaio di Saint-Paul), Marlene Jobert (Il maschio e la femmina e L'uomo venuto dalla pioggia).
Dramma psicologico nell'affascinante scenario di montagne e boschi. Tratto da un romanzo di Francis Ryck, ne avrebbe guadagnato se fosse stato raccontato con maggiori zone d'ombra per rendere meglio l'ambiguità di fondo. Interessante e angoscioso.
In seguito Jean-Louis Trintignant gira con Alain Robbe-Grillet il giallo Giochi di fuoco con Sylvia Kristel (Emmanuelle e La femme fidèle), Philippe Noiret (Le copains e Una donna alla finestra) e Agostina Belli (Il piatto piange e La governante). Robbe-Grillet gioca con il cinema o, meglio, con le strutture narrative, offrendo allo spettatore gli elementi di un intreccio che scompone e ricompone come carte da gioco, perventendo regole e stereotipi del genere poliziesco con ammiccamenti ironici e allusioni spiazzanti. Nel 1975 è protagonista in Italia in un film di Luigi Comencini, La donna della domenica con Claudio Gora (Il sorpasso e Il maledetto imbroglio), Jacqueline Bisset (Airport e Effetto notte) e Marcello Mastroianni (Il bell'Antonio e Otto e mezzo). Su un sagace adattamento di Age & Scarpelli una pellicola simpatica, agile nella regia "invisibile", apprezzabile nella descrizione ambientale e nella direzione degli attori: "... è sopratutto un viaggio... di un uomo normale fra i fantasmi di una società chi gli è estranea e che lo respinge costantemente con garbo e dignità". In seguito torna in Francia e interpreta Appuntamento con l'assassino con la regia di Gerard Pires con Claude Brasseur (Il pericolo è il mio mestiere e Esecutore oltre la legge), Catherine Deneuve (Belle de jour e La cagna), Milena Vukotic (Rosolino Paternò,soldato... e Fantozzi alla riscossa)  e Franco Fabrizi (I vitelloni e I soliti ignoti). E' un giallo ben costruito, ricco d'azione e di colpi di scena, ma tutto esteriore. Ben descritto l'ambiente della provincia francese, ma i personaggi hanno poca consistenza psicologica. Primo film di Daniel Auteuil (Rien va plus e Les fauves) in una piccola parte.
Con Alain Delon (Borsalino e Delitto in pieno sole) interpreta Flic Story di Jacques Deray, con Claudine Auger (La calda preda e Agente 007, operazione tuono), Renato Salvatori (Rocco e i suoi fratelli e Poveri ma belli) e Giampiero Albertini (Queimada e La marcia su Roma). Ambientato nella Parigi del 1947, è il duello a distanza, anche fra due mostri del cinema francese,


tra l'ispettore Borniche (Delon) de la Suretè e un pericoloso criminale, Emile Buisson (Trintignant) che, evaso dal carcere, torna in prima pagina con colpi ladreschi ed efferati delitti. Buona l'ambientazione (molto realismo), per un film, nel contesto noir, accettabile. Un po' troppo schematici i due protagonisti.
Notevole la swequenza finale, ispirato a fatti veri, raccontati da Roger Borniche.
Nello stesso anno Trintignant è nel film Caccia al montone di Gerard Pires con Mireille Darc (Mourir d'amour e Intrigo a Parigi), lea Massari (Soffio al cuore e L'amante) e Bernadette Lafond (L'età difficile e Alla bella Serafina piaceva fare l'amore sera e mattina).
Commedia nera in salsa francese dove il grottersco si stempera in barzelletta da salotto. L'interpretazione di Jean-Louis Trintignant vale più del film.
Nel 1976 gira Viaggio di paura di Serge R. Leroy con Mireille Darc (Rififi internazionale e Femmina), Bernard Fresson (L'avversario e Hiroshima mon amour) e Adolfo Celi (Sandokan, la tigre di Mompracem e L'uomo di Rio), un giallo su amore e tradimento. Trintignant torna in Italia con un film di Valerio Zurlini, Il deserto dei Tartari, nel 1976, e ritrova il compagno de Il Sorpasso, Vittorio Gassman (La congiuntura e I soliti ignoti). Un cast di grandi attori: Francisco Rabal (La Gerusalemme liberata e viridiana), Giuliano Gemma (Arrivano i titani e Una pistola per Ringo), Max von Sydow (Il posto delle fragole e La fontana della vergine), Philippe Noiret (Topaz e Una donna alla finestra), Jacques Perrin (Peccatori in blue jeans e Cronaca familiare), Helmut Grien (La caduta degli dei e Ludwing), Fernando Rey (Il braccio violento della legge e Viridiana) e Laurent Terzieff (La notte brava e Vanina Vanini) danno vita a questa pellicola dove  il famoso romanzo (1940) di Dino Buzzati  è situato in una cornice storica (nel 1907, ai confini orientali dell'impero austro-ungarico), Zurlini ne ha accentuato la concretezza, riuscendo con sottigliezza allusiva a suggerire quel che c'è al di là dei fatti  e lavorando ammirevolmente sui personaggi.

Nel 1977 Trintignant gira L'assassino che passa di Michel Vianey con Richard Berry (L'esca e Una top model nel mio letto). Un assassino psicopatico (Berry) è seuito passo passo da un ispettore di polizia (Trintignant) che si diverte sadicamente a giocare al gatto e il topo. Non lo cattura quando potrebbe. Il regista non ha dubbi sul fatto che la giustizia, a volte, è peggio della delinquenza.
Con L'argent des autres-I soldi degli altri, nel 1978, Trintignant è diretto da Christian De Chalonge con Claude Brasseur (Il tempo delle mele 2 e Un affaire d'hommes), Catherine Deneuve (Caccia al maschio e Belle de jour), Umberto Orsini (Città violenta e E' simpatico, ma gli romperei il muso) e Michel Serrault (Il vizietto e L'insolente).
Il film ispirato a uno scandalo finanziario della Francia di Pompidou, è la storia di un grosso imbroglio per rastrellare i soldi dei piccoli risparmiatori. Serrault e Trintignant bravissimi. Grande successo in Francia dove ebbe i primi Cesar per il miglior film e la migliore regia. Ricorda il crac di Calisto Tanzi in Italia.
Nel 1980 Trintignant è nel cast de La banchiera di Francis Girod con Jean Claude Brialy (La banda Casaroli e La sposa in nero), Romy Schneider (La piscina e L'amante), Claude Brasseur (Il pericolo è il mio mestiere e Esecutore oltre la legge), Daniel Auteuil (Les hommes préfèrent les grosses e L'amour violè), in un film tratto da una storia vera, Madame 8 per 100, con la Schneider alle prese con un falso personaggio, supera la prova con la forza e il talento e, di una bellezza che non avevano rivali: Romanzone retrò a grande spettacolo, condito con salsa piccante.
In Italia Jean-Louis Trintignant, sempre molto apprezzato, gira con un cast imperiale: Ombretta Colli (Colpo gobbo all'italiana e Una donna tutta sbagliata), Vittorio Gassman (La marcia su Roma e La grande guerra), Ugo Tognazzi (Amici miei e Il federale), Marcello Mastroianni (La città delle donne e Matrimonio all'italiana), Stefania Sandrelli (Alfredo, Alfredo e Sedotta e abbandonata), Carla Gravina (Un giorno da leoni e Cuore di mamma), Milena Vukotic (Fantozzi in paradiso e Il fantasma della libertà), Stefano Satta Flores (Signore & Signori e La ragazza con la pistola), Serge Reggiani (I sette fratelli Cervi e La venticinquesima ora) e Ugo Gregoretti (C'eravamo tanto amati e Domani accadrà), La terrazza di Ettore Scola. Un fil accorato e a tratti molto lucido, che pubblico e critica si sono divertiti a interpretare "a chiave2, riconoscendo nei vari personaggi protagonisti autentici della cultura italiana.

In Passione d'amore (1981) Trintignant ritorna con Ettore Scola e con Laura Antonelli (Il merlo maschio e Malizia), Bernard Giraudeau (Il tempo delle mele e Le ruffian), Massimo Girotti (Romolo e Remo e Venere imperiale) e Bernard Blier (Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa e Il piatto piange). Tratto dal romanzo Fosca (1869) di Iginio Tarchetti, Scola naviga abilmente tra femminismo sforzato e misoginia inconsapevole e con  Michel Deville interpreta con Isabelle Hupper (La merlettaia e La pianista), Acque profonde, mirabilmente girato in Normandia, è un raffinato esempio di cinema francese cerebrale, ma sorretto da un robusto impianto narrattivo e rigoroso stile. Ottima prova dei due protagonisti.
Trintignant in Italia è nel cast di Colpire al cuore (1982) di Gianni Amelio con Laura Morante (Giochi pericolosi e La stanza del figlio).
Uno dei 2 o 3 film italiani che contano sul terrorismo: non è nè il tema centrale nè un pretesto narrativo, ma come un veleno che impregna il tessuto dei rapporti tra personaggi, e la vita civile in generale.
Sempre in Italia è in Il mondo nuovo di Ettore Scola con Marcello Mastroianni (Divorzio all'italiana e Ieri, oggi e domani), Hanna Schygulla, Jean-Louis Barrault (Amanti perduti e Il testamento del mostro), Didi Perego (Tutti a casa e Che gioia vivere) e Daniel Gelin (L'uomo che sapeva troppo e Il soffio al cuore). Film Gaumont di alto costo, esempio di cinema europeo di qualità: tema importante, compagnia internazionale di attori famosi, grande spettacolo.
Negli Stati Uniti Trintignamt è nel cast di Sotto tiro (1983) di Roger Spottiswoode con Gene Hackman (Il braccio violento della legge e Gli spietati), Nick Nolte (Cape Fear-Il promontorio della paura e 48 ore) , Joanna Cassidy (Blade Runner e Chi ha incastrato Roger Rabitt) e Ed Harris (Abyss e Appaloosa) . Nel 1979 in Nicaragua quando Anastasio Somoza, continuatore di una feroce dittatura militare che durava dal 1936, è detronizzato dalla rivoluzione sandinista, un fotoreporter nordamericano (Nick Nolte) modifica una fotografia per far apparire ancora vivo Rafael, giovane capo della guerriglia sandinista. Ineccepibile l'utilità politica del film.
L'instancabile Jean-Louis Trintignant torna in Francia e nello stesso anno è con il grande François Truffaut in Finalmente domenica con Fanny Ardant (Bolero e Les uns et les autres). Ultimo film di Truffaut che ha fatto un film ricalcando il cinema nero hollywoodiano degli anni '40 nella grana del bianconero, nell'uso delle luci, nel taglio delle inquadrature, nel ricorso agli stereotipi del genere.



Nel 1985 gira Rendez-vous di Andrè Téchiné con Lambert Wilson (Cinque giorni, un estate e                La  storia) e  Juliette Binoche (Rosso sangue e Il danno). Premiato a Cannes per la migliore regia, ben scritto, ben filmato, è un film programmatico: il suo programma  è la passione d'amore che viene detta e urlata più che espressa.
Sempre nello stesso anno Trintignant gira Tornare a vivere di Claude Lelouch con Michel Piccoli (La grand buffle e Il fantasma della libertà), Françoise Fabian (Pranzo di Natale e Madame Claude) e Annie Girardot (La donna scimmia e La pappa reale). Il plus n. 27 di Claude Lelouch, è un racconto romanzesco di accesa espressività postromantica, di avvincente gusto melodico, ma anche di turgore ampolloso e di virtuosismo traboccante di effetti.
La coppia più famosa del cinema sentimentale francese torna nel 1986 con il seguito remake di Un uomo, una donna... oggi con la regia di Claude Lelouch, un cast ormai spento, con Robert Hossein (La belva di Dusseldorf e I miserabili), Philippe Leroy (Qua la mano e Il tango della gelosia), Richard Berry (Suivez mon regard e L'union sacrèe) e Jacques Weber (L'amerikano e Cyrano di Bergerac). E' costato 10 volte di più del celebre film del '66 ed è 2 volte più stupido. Film sul cinema, laboriosamente costruito come un gioco a specchi.
Ormai alle soglie della sua carriera cinematografica il grande Jean-Louis Trintignant si ritrova nel cast del film Tre colori-Film rosso di Krzysztof Kieslowski. Un film dove fa da padrone la semplicità e il quotidiano, Trintignant dà un'altra grande prova della sua scioltezza e avrebbe meritato un premio al Festivaldi Cannes, almeno alla sua storia.
Per onore della completezza vanno segnalati anche alcuni film di secondo piano di Jean-Louis Trintignant: S.O.S. Lutezia (1955), Club di ragazze (1956), Gli amanti dell'isola (1962), nel 1964 La dolce pelle di Yvonne e La meravigliosa Angelica, nel 1965 Io uccido, tu uccidi e Un giovane, una giovane.
Nel 1966 Trintignant trova il tempo di girare Un gettone per il patibolo, La lunga marcia, Mon amour mon amour e Trans-Europ-Express-A pelle nuda. Col cuore in gola (1967), La morte ha fatto l'uovo (1968), Così dolce... così perversa (1969), Voyou (La canaglia) nel 1970, I violini del ballo (1973), nel 1975 Un giorno e una notte e Codice 215: Valparaiso non risponde, Malevil (1980), nel 1981 Rebus per un delitto e Il grande perdono, Scandalo a palazzo (1983), nel 1984 Viva la vita e Killers Boulevars, nel 1986 La donna della mia vita e L'estate prossima. Nel 1989 Bunker Palace Hotel, Merci la vie (1991) e Regard les hommes tomber (1994)                                                                                                                                                      Nel 2004, stanco del cinema e segnato profondamente per la perdita della figlia, si dedica al teatro.         




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