Alain Delon Sceaux, (8 novembre 1935) è un attore e regista francese.
Attore famosissimo nel mondo, e soprattutto in Francia ed Italia. Amatissimo negli anni '60 e '70 da un vasto pubblico femminile, per la sua inconfondibile dote di fascino e bellezza.
A soli 4 anni i genitori si separano e finisce in un collegio cattolico. Ha un carattere ribelle, e per questo motivo è costretto a cambiare diversi istituti. A 14 anni lascia la scuola lavorando per qualche tempo nella macelleria del patrigno. A 17 anni si arruola come paracadutista nel corpo di spedizione militare francese in Indocina, ma al congedo, dopo 5 anni, avrà totalizzato ben 11 mesi complessivi di prigione per indisciplina.
Tornato in Francia deve affrontare una situazione di ristrettezza economica svolgendo i lavori più disparati quali il facchino, il commesso, il cameriere, finché la sua bellezza candida ed al tempo stesso glaciale viene notata da Yves Allegret.
Il successo di Alain Delon negli anni '50' e '60 fa nascere in Francia una rivalità mediatica con l'altra stella transalpina emergente: Jean Paul Belmondo.
Il regista e sceneggiatore francese Yves Allégret fa esordire Alain nel film Godot (1958). Nello stesso anno entra nel film del fratello maggiore di Yves Marc Allégret Sois belle et tait-toi - Fatti bella e taci con Henry Vidal e Mylène Demongeot, duetta per la prima volta con Jean-Paul Belmondo e Brigitte Bardot in Les amours célèbres - Gli amori celebri di Michel Boisrond, e gira la drammatica storia d'amore Christine - L'amante pura, del regista Pierre Gaspard-Huit, grazie al quale conosce Romy Schneider con cui avrà una lunga relazione sentimentale. E' protagonista con Maurice Ronet e Marie Laforet in Plein soleil - Delitto in pieno sole (1959) di René Clément, film drammatico nella parte di Tom che architetta un piano diabolico per impossessarsi di una donna e di un ricco bottino; e Le chemin des écoliers - Furore di vivere di Michel Boisrond con il grande Lino Ventura, Françoise Arnoul e André Bourvil. In seguito sempre con Mylène Demongeot e accanto a Pascale Petit e Jacqueline Sassard recita nella commedia Le donne sono deboli di Michel Boisrond, di produzione franco-italiana.
L'incontro con Luchino Visconti è una tappa fondamentale per la consacrazione internazionale. Nel 1960 infatti è uno dei protagonisti del capolavoro di miseria, nobiltà e violenza del regista italiano Rocco e i suoi fratelli, ove incarna un personaggio puro e tollerante, così lontano da quelli che diventeranno i suoi ruoli tipici.Il film è un'opera compatta da un punto di vista drammaturgico, poderosa da quello descrittivo, in grado di superare l'evidente carica ideologica grazie a una mano registica che ha pochi eguali. Nel cast Renato Salvatori, Claudia Cardinale, Roger Hanin e Annie Girardot.
Alain Delon e Claudia Cardinale ne Il gattopardo di Luchino Visconti
In questo periodo partecipa ad opere di grande spessore artistico, lavorando con Michelangelo Antonioni all'ottavo lungometraggio, il film drammatico, L'eclisse (1961) accanto a Monica Vitti, terzo film, assieme a L'Avventura e La notte, di Antonioni sulla cosidetta incomunicabilità, resa attraverso interminabili silenzi e significativi studi psicologici dei protagonisti. Con René Clément nella commedia Che gioia vivere (1961) con Ugo Tognazzi, Paolo Stoppa e Gino Cervi e nuovamente con Visconti nei panni di Tancredi ne Il gattopardo (1964) dall'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, pellicola capolavoro che fa parlare il passato nel presente per riportarci sulla decadenza della nobiltà siciliana con un cast che comprende Burt Lancaster, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Mario Girotti in arte Terence Hill, Pierre Clementi, Giuliano Gemma e Ottavia Piccolo.
Alain Delon e Jane Fonda sul set di Les felins
Nel film collettivo a episodi franco-italiano Le diable e les dix commandement - Le tentazioni quotidiane del 1962 in un cast che comprende George Wilson, Danielle Darrieux, Fernandel, Mel Ferrer, Lino Ventura, Charles Aznavour, Jean Claude Brialy, Louis De Funès e Michel Simon. Seguiranno il noir italo-francese Melodie en sous-sol - Colpo grosso al casinò (1963) di Henri Verneuil al fianco di Jean Gabin, tra i più rappresentativi della storia del cinema francese, e Georges Wilson. L'avventuroso vendicatore mascherato interpretato da Delon in La tulipe noire - Il tulipano nero di Christian Jaque con Virna Lisi, Akim Tamiroff e Dawn Addams e Les felins - Crisantemi per un delitto (1964) thriller di René Clément accanto a Jane Fonda.
Alain Delon e Monica Vitti in L'eclisse di Michelangelo Antonioni
Ulteriori pellicole negli stessi anni sono: in Gran Bretagna gira The Yellow Rolls-Royce - Una Rolls-Royce gialla (1964) film a episodi di Anthony Asquith con Ingrid Bergman,Rex Harrison, Shirley McLaine, OmarSharif, Edmund Purdom, George C. Scott e Jeanne Moreau, negli USA partecipa ai vari Once a Thief - L'ultimo omicidio (1965) lungometraggio drammatico con Ann Margret, Jack Palance e Van Heflin per la regia di Ralph Nelson, Texas Across the River - Texas oltre il fiume (1966) western di Michael Gordon con il famoso Dean Martin, Lost Command - Nè onore nè gloria film bellico di Mark Robson con Claudia Cardinale, George Segal e Antony Quinn. Les aventuriers - I tre avventurieri (1967) di Robert Enrico con la coppia Lino Ventura e Serge Reggiani, con Brigitte Bardot Histoires extraordinaires - Tre passi nel delirio, horror-thriller, nell'episodio William Wilson diretto da Louis Malle (1967), ed il kolossal di guerra Paris brule-t-il? -Parigi brucia? (1966) ancora di Clément con Jean Paul Belmondo, Leslie Caron, George Chakiris, Bruno Cremer, Jean Pierre Cassel e Charles Boyer. E' con Senta Berger e Sergio Fantoni in Diaboliquement votre - Diabolicamente tua (1967) un thriller, ultima pellicola di Julien Duvivier.
Alain Delon è Frank Costello faccia d'angelo
Ormai affermato e molto popolare, Delon inizia a girare quasi esclusivamente film "polar" (un genero ibrido fra poliziesco e noir), ritagliandosi il classico personaggio di duro hard boiled, affascinante e dal destino spesso segnato, indipendentemente dall'appartenenza ora alla malavita ora alla polizia.
Offre così una delle sue migliori interpretazioni nel capolavoro di Jean-Pierre Melville, Le samourai - Frank Costello faccia d'angelo (1967) accanto a Nathalie Delon e François Perier e notevoli sono le prove ne Il clan dei siciliani di Henry Verneuil (1969) con il mostro sacro Jean Gabin e Lino Ventura.
Alain Delon e Romy Schneider ne La piscina
Non mancano di contro recitazioni di maniera, come nella pellicola italo-francese in un bel personaggio che lo rende con efficace personalità in un dramma intelligente sull'OAS, il noir L'insoumi Il ribelle di Algeri con Lea Massari, Addio Jeff (1968) di Jean Herman con Mireille Darc e nel bel film drammatico La piscina (1968) accanto Romy Schneider, Jean Birkin e il malinconico Maurice Ronet. Nel sentimentale The Girl on a Motorcycle - Nuda sotto la pelle (1968), nel mediocre Madly, il piacere dell'uomo (1970) con Mireille Darc e Maria Schneider.
Nello stesso anno è coinvolto nelle indagini sul misterioso omicidio della sua guardia del corpo. Una storia che svela retroscena di sesso e droga nel suo entourage e che finisce per accrescerne la fama di attore difficile.
È il momento di Borsalino (1970), di Jacques Deray, film che incontra il favore del pubblico grazie all'accoppiata con Belmondo nei panni Paul Carbone e François Spirito, due membri di spicco della malavita marsigliese degli anni trenta, tratto dal romanzo Bandits à Marseille; il noir I senza nome (1970) di Jean-Pierre Melville con Gian Maria Volontè, Yves Montand, Andrè Bourvil e François Perier, opera riscoperta dalla critica negli anni novanta.
Alain Delon e Sonia Petrova in La prima notte di quiete
Con Daniele Dominici, supplente colto, ma più portato agli svaghi che all'insegnamento in La prima notte di quiete (1972) di Valerio Zurlini con un superlativo Giancarlo Giannini, una splendida Sonia Petrova, la caratteriale Lea Massari e il sorprendente Adalberto Maria Merli in una Rimini uggiosa e surreale Delon ritrova interesse per il cinema d'autore, impersonando ruoli complessi ne The Assassination of Trotsky - L'assassino di Trotsky (1972) con Richard Burton, Luigi Vannucchi e Duilio Del Prete e Mr. Klein (1976) con Jeanne Moreau e Massimo Girotti, entrambi di Joseph Losey.
Alain Delon e Charles Bronson in Sole rosso
Con Nathalie Delon e Paul Meurisse gira la commedia Doucement les basses! - L'uomo di Saint-Michel (1970) di Jacques Deray, con Simone Signoret e Ottavia Piccolo interpreta La veuve Couderc - L'evaso (1971) una commedia di Pierre Granier-Deferre. Nel 1972 trova il tempo di girare una pellicola drammatica con Annie Girardot il film di Alain Jessua Traitement de choc - L'uomo che uccideva a sangue freddo, in una triplice co-produzione italo-franco-spagnola nel film western atipico Soleil rouge - Sole rosso (1972) diretto da Terence Young e composto da un cast d'eccezione: Charles Bronson, Ursula Andress e Toshiro Mifune e nel noir Un flic - Notte sulla città di Jean-Pierre Melville con Catherine Deneuve, Richard Crenna e Riccardo Cucciolla.
Alain Delon in Tony Arzenta
Nel 1973 è con Jean Gabin e Mismy Farmer in Deux hommes dans la ville - Due contro la città di Josè Giovanni, con Simone Signoret, Renato Salvatori e Miou-Miou in Les granges brulées - La mia legge diretto da Jean Chapot, con Burt Lancaster nel caotico film di spionaggio Scorpio di Michael Winner, co-produzione franco-americana e per finire l'annata gira per Duccio Tessari il noir Big Guns - Tony Arzenta con Roger Hanin, Marc Porel e Carla Gravina. E' prodigo anche l'anno seguente con lo stesso clichè nelle pellicole. Les seins de glace - Esecutore oltre la legge di Georges Lautner con Mireille Darc, Claude Brasseur e Nicoletta Macchiavelli, il seguito di Borsalino, Borsalino and Co. di Jacques Deray con Riccardo Cucciolla e Gabriella Farinon e La Race des seigneurs - L'arrivista di Pierre Granier-Deferre accanto a Sydne Rome, Jeanne Moreau e Claude Rich.
Alain Delon e George Kennedy in Airport 80
Dalla metà degli anni settanta l'attore francese recita quasi esclusivamente o in polizieschi violenti, in cui i caratteri divengono sempre più stereotipati e monocordi: Flic Story (1975) di Jacques Deray con Jean Louis Trintignant, Claudine Auger e Renato Salvatori, Le gitan - Lo zingaro dello specialista Josè Giovanni con Annie Girardot, Paul Meurisse e Marcel Bozzuffi, Armaguedon - Quel giono il mondo tremerà (1976) di Alain Jessua con l'amico Renato Salvatori e Michel Duchaussoy, Comme un boomerang - Il figlio del gangster (1976) con uno dei suoi massimi estimatori dietro la cinepresa Josè Giovanni con Carla Gravina e Charles Vanel. Mort d'un pourri - Morte di una carogna del 1977 di George Lautner con Klaus Kinski, Maurice Ronet e Ornella Muti.
Alain Delon é Zorro
Ancora La gang -Pierrot le Fou - La gang del parigino del maestro del polar Jacques Deray oppure in produzioni internazionali di minore rilievo Airport 80 (1979) di David Cowell Rich con Eddie Albert, Robert Wagner, George Kennedy e Sylvia Kristel. e d'impatto come Zorro (1975) di Duccio Tessari con Ottavia Piccolo e la mosca bianca L'homme pressé - L'ultimo giorno d'amore (1977) di Edouard Molinaro con Mirreille Darc, Monica Guerritore e Michel Duchaussoy.
Alla fine degli anni settanta Alain Delon evidentemente demotivato interpreta film di vago e scarso interesse quali: Attention: les enfants regardent - Lo sconosciuto (1978), Histoire d'amour (1979), Teheran 43 - Nido di spie e 3 hommes à abattre - Tre uomini da abbattere (1980), Le choc - Il bersaglio (1982), Parole de flic - 22a vittima... nessun testimone (1985).
Nel 1985 Alain Delon interrompe la carriera dicendosi disposto a riprenderla solo se dovesse capitare di partecipare ad un film a fianco di Marlon Brando.
Negli anni ottanta prende parte a Notre Histoire (1985) di Bertrand Blier, per cui riceve l'unico e tardivo premio César in carriera come miglior attore protagonista. Seguono le partecipazioni in Dancing Machine - Coreografia di un delitto (1990) di Gilles Béhat con Delon che interpreta il ruolo di un direttore piuttosto inquietante di una scuola a fianco dell'ispettore di polizia Claude Brasseur.
Negli anni novanta Delon lavora soprattutto per il teatro e la televisione.
Alain Delon nei panni di Casanova
Per il cinema gira Nouvelle Vague, film drammatico e pretestuoso ma di buon successo di Jean-Luc Godard (1991) accanto a Domiziana Giordano, è un' ultracinquantenne messo al bando dalla natia Venezia e squattrinato Giacomo Casanova accanto a un'altro gran dinosauro del cinema francese Philippe Leroy in Le retour de Casanova - Il ritorno di Casanova (1992) di Edouard Niermans, diretto ancora una volta da Jacques Deray con a fianco la procace Francesca Dellera in L'ours en pelouche - L'orso di pelouce (1994) e l'ironico Une chanche sur deux - Uno dei due (1998) di Patrice Leconte, nuovamente al fianco di Belmondo e Vanessa Paradis.
Alain Delon ha diretto e interpretato due film: Pour la peau d'un flic - Per la pella di un poliziotto (1981) con la sua fiamma Anne Parrillaud e Le battant - Braccato (1982).
Nel 2005, in concomitanza con la crisi sentimentale e la separazione dalla compagna da cui ha avuto due figli, Delon rivela alla stampa la sua lotta contro la depressione, malattia che lo ha portato sull'orlo del suicidio.
Nel medesimo anno riceve la Legione d'onore dalle mani del presidente Jacques Chirac, per il suo contributo all'arte cinematografica mondiale.
Nel 2008 torna al cinema interpretando con autoironia Giulio Cesare in Asterix alle Olimpiadi.
Il 9 ottobre 2009, ospite su Rai Uno in una puntata del varietà I migliori anni, è intervistato da Carlo Conti. All'attore, 74 anni, viene proposto di commentare una sequenza di baci dati sul set alle famose attrici con cui ha lavorato, ed al termine dell'intervista si esibisce in un valzer con le vallette del programma, tra calorosi applausi del pubblico. Nel corso dell'intervista dichiara di aver sconfitto la depressione che lo aveva afflitto; afferma di conservare un grandissimo ricordo degli attori e dei registi italiani con cui ha lavorato; ed in particolare cita come suo grande amico lo scomparso attore Renato Salvatori.
Ultra ottantenne, la star si è liberata dalle testimonianze del passato, come per un addio ufficiale. Dopo i quadri, gli orologi preziosi e i vini di gran marca, Alain Delon si separa anche dagli ultimi cimeli, le armi che ha impugnato nei suoi film.E' stanco e deluso. L'icona non brilla più. L'uomo che ha amato le donne più belle del mondo è rimasto solo dopo che la sua ultima compagna, la modella olandese Rosalie van Breemen, lo ha abbandonato per risposarsi con il "re degli occhiali" Alain Afflelou e poi con il banchire italiano Roberto Agostinelli. Nell'agosto del 2014 è stato operato per un problema al trigemio che gli aveva semiparalizzato il viso. Superata la prova, come altre volte negli ultimi anni, è andato a riposarsi nella sua proprietà di Douchy, nel centro della Francia.
Niente più "ciak" per la star del cinema Anni 60 Alain Delon. Si ritira dalle scene, ma prima reciterà in un ultimo film (con Juliette Binoche, diretto da Patrice Leconte) e in una pièce teatrale.
A 81 anni dice: "Ho l'età che ho, ho fatto la carriera che ho fatto. Mi preparo a chiudere il cerchio. Non è un fine vita, ma un fine carriera".
Delon ha girato più di 80 film, diretto anche da Visconti e Antonioni. "Il mio personaggio sarà un po' come me: capriccioso e collerico che scopre l'amore prima di morire", dice Delon confidandosi all'Afp. 09/05/2017
Alain Delon e le donne
Alain Delon compie 75 anni, e ancora oggi questa autobiografica in 13 parole dettata alla stampa negli anni Settanta non fa una piega. Sul fronte lavoro, sebbene alcuni non lo considerino un granché come interprete, Alain conta 85 pellicole, una decina di serie tv e tanto teatro. Tra le coglionate non si è fatto mancare nulla, neppure le amicizie pericolose con gangster e mafiosi. Di figli poi ne ha tre, anzi quattro, visto che Christian Aaron lui si ostina a non volerlo riconoscere.
Ma Alain è anche molto altro. Il figlio del direttore di un cinema di quartiere e di una commessa di farmacia – poi allevato da un macellaio, secondo marito di sua madre – oramai è una multinazionale. AD, il suo brand, firma profumi, orologi, occhiali, abiti, amatissimi soprattutto dai giapponesi. La star possiede anche una scuderia di cavalli da corsa, una società per organizzare match di box, e una collezione d’arte il che, messo tutto insieme, gli permette di avere un ricco contocorrente e di converso due nazionalità, una francese e una svizzera.
Oggi Alain ha i capelli bianchi, le rughe, è appesantito e soprattutto i suoi occhi non hanno più il colore del mare eppure, Delon resta Delon. Un sexsymbol. Uno che inizia a fare girare la testa alle donne a 17 anni – appena sbarcato dalla guerra d’Indocina – nei localini di Saint Germain des Prés, a Parigi, frequentati da attori e cantanti.
Romy Schneider
Ma è nel 1958, con il suo primo ruolo da protagonista in L’amante pura, che conosce Romy Schneider e con lei la passione. Sul set sono scintille, il 22 marzo del 1959 i due si fidanzano ufficialmente sotto i flash. Tre primavere dopo Romy è a Beverly Hills, Alain gira film su film ( dall’Eclisse al Tulipano nero passando per Il Gattopardo) e macina flirt. Da uno di questi, con la celebre cantante Nico, nascerà nel 1962 un figlio: Christian Aaron, l’erede di cui Alain non vuole sentire ancora oggi parlare, anche se è stata sua madre poi ad allevarlo.
Romy chiude gli occhi davanti alle scappatelle e tira a campare, ma un giorno del 1964 riceve il benservito di Alain con una lettera di 15 pagine. L’attrice rientra a precipizio a Parigi, ad accoglierla un mazzo di rose con relativo biglietto: “Sono in Messico con Nathalie, Buone cose. Alain”. Dopo cinque anni d’amore supermediatico Alain l’ha lasciata per Francine Canovas, più famosa come Nathalie, incinta a 23 anni del loro figlio Anthony.
Nathalie e Alain. Il giorno e la notte. Il caldo e il freddo. La sinistra e la destra. Sono due opposti e stanno insieme poco, divorziano eppure per separarsi davvero impiegano due anni. Il matrimonio con Delon, celebrato nel 1964, è più che turbolento. Nathalie ne uscirà con una carriera di attrice e sceneggiatrice, ma anche con un’esperienza di tossicodipedenza da cui si libererà con fatica. Ancora oggi invece le resta attaccato il cognome, Alain insiste perché lei lo mantenga eppure l’ha lasciata nel corso di una diretta tv.
Mireille Darc
Nathalie quella sera stessa si consola tra le braccia di un amico di famiglia, uno iugoslavo in odore di mafia. L’addio è nel 1968, lui sta girando Jeff e sul set c’è Mireille Darc, finiscono a letto.
Con Mireille Darc l’amore dura 15 anni, lei è sexy e gelosissima. Quando viene operata a cuore aperto nel 1980 lui non la lascia un secondo, ma non la sposa. Tra Alain e Nathalie ancora oggi rimane una tenerissima amicizia, hanno persino girato uno spot in favore della terza età insieme, eppure lui nel 1994 ammette che la Schneider resta il suo grande amore. Dopo Mireille nella vita di Alain passa la cometa di Anne Parillaud, la Nikita di Luc Besson. Con lei la star resiste sì e no il tempo di un film, la dirige infatti in Pour la peaux d’un flic.
Giusto il tempo di farsi ritrovare disponibile ai batticuori per la modella olandese Rosalie van Breemen.
È il 1987 Delon conosce Rosalie sul set di un videoclip in cui canta "Comme au Cinéma". Rosalie metterà al mondo Anouchka nel 1990 e Alain-Fabien nel 1994. Ancora 15 anni di legame e ancora un crack, questa volta però Alain ne esce con le ossa rotte e una colossale depressione legata a un divorzio dalla condizioni durissime: la modella gli tiene i figli lontani. Vive solo, in una grande e sontuosa magione in Svizzera. Gli unici a fargli compagnia, i cani, dai quali non si separa mai. “Ho una passione per i miei due figli, li ho attesi per troppo tempo, li ho avuti tardissimo; questa separazione mi ha distrutto e il fatto di averli un fine settimana su due mi uccide”. E parla di suicidio.
Ma ne viene fuori, nonostante i guai con la droga del figlio e le eterne querelle con Rosalie. Così lo scorso maggio sul tappeto rosso di Cannes eccolo sfilare radioso con al braccio Anouchka per essere applaudito di lì a poco insieme a Claudia Cardinale, dopo la proiezione del restaurato Gattopardo di Luchino Visconti. Oggi il cinema ha voltato le spalle all’attore, che si dedica solo alla tv e al teatro (dal gennaio 2011 sarà con la figlia sul palco).
di frabel
aggiornato il 10/05/2017
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