domenica 17 ottobre 2010

Tim Roth









Tim Roth, nome d'arte di Timothy Simon Smith (Londra, 14 maggio 1961), m 1,70 è un attore e regista inglese.
Si sono affidati a lui i più grandi registi europei e un sorprendente Tarantino. Soffice per certi versi, mentre per altri rimane ammaliante come un coltello affilato, impreziosisce ogni film all'interno del quale recita che sia esso immerso in romanticherie pop, in frizzanti pellicole drammatiche o, ancora meglio, in dolcezze pianistiche degne del nostro Tornatore. Non è un uomo. È un blocco di roccia seducente. Dotato, dietro un viso che sembra imperturbabile, di una forza espressiva, di una misura dei toni, che rendono il dosaggio drammatico mai convenzionale. È il piccolo borghese tipicamente inglese dietro il quale si cela l'animale, la bestia selvaggia. Netto, duro, essenziale. In una parola Tim Roth.
Figlio di un giornalista – che cambiò il suo cognome dall'originale "Roth" (cognome tedesco-ebraico) in "Smith" per scampare agli orrori nazisti della Seconda Guerra Mondiale - e di una pittrice, Tim cresce a Dulwich, frequentando la middle-class della Londra del Sud. Diplomatosi alla Dick Sheppard Comprensive School, è iscritto alla Camberwell School of Art di Londra, ben deciso a seguire le orme artistiche della madre, ma specializzandosi, a differenza di lei, in scultura. Giunto a una certa età però, capisce comincia a pensare che potrebbe diventare anche un buon attore, soprattutto perché è in grado di mutare la sua voce seguendo accenti e cadenze di ogni regione che conosce, e così tenta la strada della recitazione. Ed è proprio a quel punto che conosce uno dei suoi migliori amici, l'attore Gary Oldman.Con il quale, paradossalmente, dividerà il ruolo di "cattivo" in molti film. Attori nella stessa compagnia teatrale, i due cominciano a farsi una brutta fama all'interno del loro circuito lavorativo.






Principalmente per il loro pessimo carattere. Nel 1982, Roth si presenta a un provino per una fiction televisiva anglosassone Made in Britain di Alan Clarke. all'interno della quale recita il ruolo di uno skinhead. La foga con la quale affronta il personaggio è così incisiva che attira l'attenzione dei produttori inglesi.
L'anno successivo, partecipa a un episodio del telefilm Not Necessarily the News di Hoite C. Caston.  Questa volta deve interpretare un omosessuale. La cosa gli riesce abbastanza bene, nonostante il distacco fra i primi due personaggi sia così ampio. Sarà l'amico Mike Leigh, che lo aveva già diretto in un buon numero di spettacoli teatrali, a invitarlo a recitare per lui nel film per la tv Meantime (1984) con l'amico Oldman e Alfred Molina. Lui accetta, e accetterà anche un piccolo ruolo nel telefilm  Driving Ambition(1984).







Il debutto cinematografico avviene proprio in quegli anni. È il 1984, Stephen Frears, che lo aveva già notato sulle scene, lo vuole nel cast – che comprendeva anche Terence Stamp, Fernando Rey, John Hurt e Laura Del Sol – di un noir psicologico che vuole mettere in scena. Esce Vendetta ((1984) e il suo ruolo sarà così tagliente ed efficace da ottenere una nomination ai BAFTA come migliore scoperta. Non si fermerà mai più. Nel 1985 torna sul piccolo schermo, nientemeno che accanto a una ormai decrepita (ma sempre terribile) Bette Davis in Murder with Mirrors, tratto da un romanzo di Agatha Christie, mentre rifiuta il ruolo di Johnny Rotten ne Sid e Nancy(1986), solo perché ispirato a una storia realmente accaduta, ma "troppo recente" per i suoi gusti.
Entra in contatto con Peter Greenaway che lo dirige ne Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante (1989) e addirittura con Robert Altman che lo dirigerà nel biografico Vincent e Theo (1990). Dopo Due vite in pericolo (1992) con Samuel L. Jackson, si sposa. Sua moglie è la fashion designer Nikki Butler, dalla quale avrà due figli, Timothy e Cormac, anche se aveva già avuto un precedente figlio, Jack, da Lori Barker, una sua vecchia fiamma.






Nel 1992, è Quentin Tarantino a volerlo assolutamente nel suo esordio eccellente. Ci mette pochissimo per convincerlo, Tim Roth è già sul set de Le iene-Cani da rapina (1992) con Harvey Keitel, cui seguiranno poi il mitico Pulp Fiction (1994) con Rosanna Arquette, ancora con Keitel, un ritrovato Samuel L. Jackson, Uma Thurman, Bruce Willis, John Travolta, Eric Stoltz, Maria de Medeiros, Amanda Plummer, Ving Rhames, Christopher Walken e Alexis Arquette, concludendo con Four Rooms (1995) con Willis e Banderas. Nel frattempo che il pubblico lo plaude come "attore tarantiniano", lui si cuce altre parti: una accanto a Vanessa Redgrave in Little Odessa (1994) una con John Malkovich in Cuore di tenebra(1994) e la più importante ne  Rob Roy che gli varrà, oltre a un BAFTA come miglior attore non protagonista, anche una nomination all'Oscar e ai Golden Globe nella stessa categoria.







Nel 1996, si lascia andare alla commedia brillante e segue Woody Allen in Tutti dicono I love you con Julia Roberts e Goldie Hawn, poi sarà uno stupendo Novecento ne La leggenda del pianista sull'oceano (1998) di Giuseppe Tornatore. Lavora con Rod Steiger ne Animals with the Tollkeeper (1998) e poi, stanco di stare davanti alla macchina da presa, decide di mettersi in gioco con qualcosa di nuovo. Magari proprio il mestiere di regista. Trova una storia che lo seduce incredibilmente nel romanzo di Alexander Stuart Zona di guerra e lo mette in scena, raccogliendo nel cast Ray Winstone, Tilda Swinton e Colin Farrell.La pellicola è un successo in tutta l'Europa, tanto da meritarsi l'European Film Award per la migliore scoperta dell'anno.






Altro grande personaggio che influirà sulla sua via, sarà il malinconico Wim Wenders che prima lo dirige in una piccola parte ne The Million Dollar Hotel (2000) con Mel Gibson, poi gli offrirà una parte più cospicua ne Non bussare alla mia porta (2005). Ama Tim Roth perché è graffiante, sempre significativo e nitido nella recitazione. Lo stesso Roth comincia a concedersi un po' a Hollywood, lo fa con la commedia Magic Numbers (2000) con Travolta, poi torna in Europa con Vatel(2000) con Gérard Depardieu e un pessimo D'Artagnan (2001) con Catherine Deneuve.






Il ruolo del cattivo comincia ad andargli a pennello. E questo è lo stesso pensiero che passa nella mente di  Tim Burton che lo impone come scimmiesco antagonista ne Planet of Apes-Il pianeta delle scimmie (2001) con Charlton Heston, grazie al quale viene apprezzato anche dai giovani, tanto è vero che lo candideranno come miglior cattivo all'MTV Award. A conferma di questo, è considerato per il ruolo di Severus Piton ne Harry Potter e la Pietra Filosofale (2001), ma Roth è costretto a rifiutare proprio perché impegnato sul set del film di Burton. Per questo motivo il ruolo andrà ad Alan Rickman… Peccato, noi lo avremmo visto anche come un perfetto Voldemort. Con l'arrivo del Duemila, la carriera di Roth si fa più variegata. Da Invincible (2001) di Werner Herzog al gran rifiuto per il ruolo di Hannibal Lecter in Hannibal (2001), che sarà poi reinterpretato da Antony Hopkins. To Kill a King (2003) con Rupert Everett, I nuovi eroi (2004) con Depardieu, Silver City (2004) con Kris Kristofferson, Beatiful Country (2004) con Nick Nolte e Even Money (2006) con Danny DeVito fanno il resto. Nel 2006, è membro della Giuria del Festiva di Cannes, mentre l'anno successivo è scelto come protagonista di un film di Francis Ford Coppola Un'altra giovinezza   (2007), è interprete nel remake shot-to-shot di Haneke il ruolo che nel 97' fu di Arno Frisch, in un'intervista ha dichiarato che “È stato il film più disturbante tra tutti quelli che ho fatto. Sono state cinque settimane di lacrime. È stato brutale: si è trattata di una delle volte peggiori sul set per me. Non avrei mai voluto guardarlo!”.
Mentre ancora una volta vestirà la maschera della malvagità ne L'incredibile Hulk (2008) con William Hurt.





Nel 2009 Tim Roth è protagonista della serie televisiva Lie to me, in prima visione assoluta in Italia a partire dal 22 marzo.
Creata da Samuel Baum (The Evidence) la serie è ispirata agli specialisti che supportano le varie unità investigative della polizia americana, analizzando riflessi involontari nel corpo, nel volto o nella voce degli indagati, e racconta le vicende del Dr. Lightman, appunto Tim Roth, ex agente di polizia che ha un dono speciale: è un rilevatore infallibile di inganni e menzogne.
Grattarsi il mento, torcere le mani, arricciare il naso o deglutire troppo, sono tutti segnali che svelano molto più di quello che saremmo disposti ad ammettere a parole, e Lightman, grazie ai suoi studi sulla comunicazione non verbale e al suo intuito infallibile, è in grado di capire dove si cela la menzogna meglio di chiunque altro.
Nella seconda stagione i casi si faranno ancora più avvincenti: Lightman si troverà ad indagare su una donna, di nome Jessie (Erika Christensen, Traffic), affetta da disturbo della personalità multipla. Jessie ha delle continue visioni di un omicidio e ha provato a rivolgersi alla polizia ma non è stata ascoltata. Lightman, invece, decide di crederle e inizia ad indagare per scoprire il colpevole. Il caso è avvincente, e man mano che le indagini proseguono, Cal si accorge che le singole personalità della donna cambiano senza soluzione di continuità, ciascuna, raccontando qualcosa di sé e del caso in cui Jessie è in qualche modo coinvolta.
Un altro caso lo vedrà impegnato in un'indagine per omicidio, durante la quale si troverà a fare da mediatore tra la polizia e un folle che tiene alcune persone in ostaggio. Una situazione questa, che metterà non poco sotto pressione l'intera squadra, che per la prima volta dovrà scoprire non solo chi mente, ma anche perchè. Le novità non riguardano solo le indagini e i sospettati; nei nuovi episodi anche le vite personali dei protagonisti saranno al centro della narrazione: il matrimonio della collega di Lightman, Gillian (Kelli Williams, Scrubs, The Practice) fallisce, e la psicologa si trova ad affrontare il suo nuovo status di single, mentre Cal, che nella prima puntata vedremo impegnato in un confronto piuttosto acceso con la sua ex moglie Zoe (Beals, The Book of Eli, The L. Word), nel corso dei nuovi episodi tenterà di scendere a patti con il suo passato misterioso.
Nel cast ritroviamo anche il ricercatore capo Eli Loker (Brendan Hines), l'istintiva e talentuosa Ria Torres (Monica Raymund) e l'agente dell'FBI Ben Reynolds (Mekhi Phifer). Al suo debutto negli Stati Uniti la serie ha registrato un record di ascolti con i suoi oltre 13 milioni di telespettatori arrivando perfino a battere l'ultima stagione di Lost che ha debuttato nella stessa data.







tratto da Mymovies






rivisitato da frabel








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