mercoledì 15 settembre 2010

Michel Constantin

Michel Constantin, di Constantin Hokloff (Billancourt, 13 luglio 1924-Draguignan, 29 agosto 2003, è stato un attore cinematografico e televisivo e pallavolista francese.
Di padre russo e madre polacca, prima di approdare al cinema Michel Constantin fu operaio presso la Renault nei primi anni quaranta, poi responsabile in una ditta di macchinari tessili nell'immediato dopoguerra. Negli anni quaranta raggiunse il successo in campo sportivo, diventando campione di pallavolo di fama internazionale e capitano della nazionale francese. L'esperienza sportiva lo portò al giornalismo, quale responsabile dei servizi di basket, pallamano e pallavolo per il quotidiano francese L'Equipe.
Alla fine degli anni cinquanta, dopo i successi conseguiti nello sport e nel giornalismo, Constantin esordì come attore cinematografico nel 1959, con un significativo ruolo di primo piano nel dramma carcerario Il buco (1960) di Jacques Becker con Philippe Leroy (Il terrorista e Il gatto). Il personaggio dell'ex parà Geo Cassine, dal volto impassibile e scavato e dal fisico scattante, consentì a Constantin di superare brillantemente la prova d'esordio sul grande schermo. L'incisiva caratterizzazione e gli inconfondibili tratti somatici permisero all'attore di ottenere diversi ruoli di coriaceo comprimario negli anni successivi, in particolare nei polizieschi  Grisbì da un miliardo (1962), Maigret e i gangsters (1963)  con Jean Gabin (I miserabili e Il clan dei siciliani) e Françoise Fabian (Bella di giorno e Una donna e una canaglia) e Tutte le ore feriscono, l'ultima uccide (1966)  quest'ultimo diretto da Jean-Pierre Melville con Lino Ventura (vedi blog), Paul Meurisse (I diabolici e L'armata degli eroi), Raymond Pellegrin (Napoleone Buonaparte e Viva la vita) e Marcel Bozzuffi (Fatti di gente perbene e Cadaveri eccellenti).


Dopo questa serie di ruoli tendenzialmente marginali, Costantin ebbe un inatteso rilancio nel 1966 grazie al film d'esordio del regista Josè Giovanni, che lo volle in un ruolo di audace avventuriero nella pellicola La donna per una notte (1966). Da allora Constantin confermò la sua collocazione tra i migliori caratteristi del cinema francese e internazionale, particolarmente a suo agio nei thriller e nei polizieschi d'avventura, in ruoli di imperturbabile e "duro" fuorilegge che gli procurarono vasta popolarità. Nel 1968 prese parte a Cento milioni per morire e Una notte per cinque rapine. Nel 1969 girò Quelli che sanno uccidere di Jean-Pierre Desagnat insieme a Senta Berger, bellissima e affascinante attrice austriaca (Operazione San Gennaro e Ritratto di borghesia in nero) e Dossier 212: destinazione morte del regista Jean Delannoy con Klaus Kinski, attore di origine polacca che sfondo nei spaghetti-wester come Per un pugno di dollari e Quien sabe? e Il conte Dracula e la nota attrice di Versailles Stephan Audranun tempo sposata a Jean-Louis Trintignant (Il fascino

discreto della borghesia e Il pranzo di Babette). Nel 1970 è con Charles Bronson (vedi blog), Telly Savalas (L'uomo di Alcatraz e La sporca dozzina) e Umberto Orsini (La caduta degli dei e Al di là del bene e del male) in un film sulla scia del cinema americano di azione-violento Città violenta per la regia di Sergio Sollima e Vertigine per un assassino di Jean-Pierre Desagnat con Marcel Bozzuffi (Images e Identificazione di una donna) e Sylva Koscina la splendida croata con Il ferroviere e Giulietta degli spiriti. Per la regia di Terence Young è nel cast di L'uomo dalle due ombre (1971), con Charles Bronson (vedi blog), James Mason (Dietro lo specchio e Lolita), Liv Ullmann (L'uovo del serpente e Speriamo sia femmina), Luigi Pistilli (Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto e il cattivo)e Jill Ireland (moglie nella vita di Charles e compagna in suoi innumerevoli film) in un giallo con il difetto nel manico, cioè nella sceneggiatura. Il regista dei primi due James Bond non fa comunque niente per migliorarlo. Nel 1972 è con Serge Reggiani (Il gattopardo e Lo spione) in un film robusto del tipico filone nero francese del regista Robert Enrico e Tre per una rapina di Serge R. Leroy con Adolfo Celi (Agente 007, Thunderball operazione tuono e Amici miei) e Regolamento di conti, nel noir con cui esordì Daniel Vigne in cui c'è nerbo nella rappresentazione della malavita e dei suoi codici d'onore con Hernry Silva (Bravados e Ghost Dog-Il codice


dei samurai), Angelo Infanti (Bianco, rosso e verdone e All'ombra del delitto) e Marcel Bozzuffi (La grande razzia e La rapina di Montparnasse). Nel 1973 gira Hai mai provato... in una valigia di George Lautner, una parodia di grana grossa del film di spionaggio-farsa-avventuroso con Mireille Darc (Rififì internazionale e Borsalino con Alain Delon cui è legata sentimentalmente) e Jean-Pierre Marielle (Que la fete commence e La petite Lili). Con Franco Nero nel 1977 in Sahara Cross e Sempre verdi per la signorina nel 1979. Nel 1982 è nel cast di Cappotto di legno e in In nome di Karin, mentre in Big Man 5.395 dollari l'oncia (1988) di Steno con Bud Spencer (Dio perdona... io no! e I quattro dell'Ave Maria) e Mylène Demongeot (Bonjour tristesse e La notte brava). Tra le sue migliori interpretazioni sono da ricordare il ruolo di Greg in Ultimo domicilio conosciuto(1970) con Marlène Jobert (L'uomo venuto dalla pioggia e L'amante giovane) e Lino



Ventura (vedi blog) e di Xavier Saratov ne Il clan dei marsigliesi (1972) con Jean paul belmondo (vedi blog) e Claudia Cardinale (Il bell'Antonio e La ragazza con la valigia) entrambi nuovamente per la regia di José Giovanni, del rapinatore Guilloux nel teso La paura dietro la porta (1975). Fu altrettanto efficace in ruoli di difensore della legge, come quello del commissario Campana in C'era una volta un commissario (1971) di Yannick Andrei con Michael Lonsdade (Il processo e Soffio al cuore) e Venantino Venantini (Odissea nuda e La cena), dell'ispettore Michel Grazzi in L'ultima rapina a Parigi (1971) con Robert Hossein (Angelica e Nell'anno del Signore) e Charles Aznavour, attore e cantautore parigino (Tirate sul pianista e Un taxi per Tobruk) e dell'ispettore Palma ne La ragazza di Via Condotti (1973).
Dalla fine degli anni settanta, Costantin fu anche protagonista di sceneggiati e serie televisive di successo, mentre durante gli anni ottanta presentò per una stagione il popolare programma televisivo a quiz Anagram, basato su giochi di parole e prove grammaticali.

 Tra i lavori più interessanti possiamo citare la partecipazione nel film Tre canaglie e un piedi piatti (1971) di GeorgeLautner, una divertente commedia con un ottimo cast: Mireille Darc (Le distrazioni e Jamais avant le mariage), Bernard Blier (I miserabili e Amici miei), Nanni Loy (Tre tigri contro tre tigri e Il rompiballe... rompe ancora) e Venantino Venantini (Colpo grosso ma non troppo e Il tormento e l'estasi) e Il bestione (1974) di Sergio Corbucci dove ha interpretato la parte di Sandro Colautti in compagnia di Giancarlo giannini (Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto e La prima notte di quiete) e Dalila Di Lazzaro (Tre tigri contro tre tigri e Phenomena).
Nel 1978 ha inoltre lavorato con Enzo Girolami Castellari per la realizzazione del film Quel maledetto treno blindato dove ha interpretato la parte di “Veronique”.
L'oro dei legionari (nella foto a fianco), un film di Henri Verneuil, ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale in Tunisia, dove un gruppo della Legione Straniera svaligia una banca, con Jean Pierre Belmondo (vedi blog), Mattias Habich (Il colpo di grazia e Chaotic Ana) e marie Laforet, cantante e attrice (Delitto in pieno sole e Le soldatesse).
Dal matrimonio con Maurine, giocatrice della squadra di pallavolo algerina, conosciuta negli anni cinquanta, Constantin ebbe la figlia Sophie.
Nel 1973 pubblicò il libro autobiografico Ma grande gueule, du volley-ball au cinéma, raccolta di ricordi legati alla sua brillante carriera sportiva fino alla celebrità raggiunta quale popolare "duro" del cinema francese.

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