Direttamente da Bolzano, ecco una scarica di rock melodico che sembra fondere due anime tra loro apparentemente molto diverse ma in realtà con parecchi punti in comune, ovvero quella grunge e quella emo. I Mary's Jail puntano molto sul fattore emotivo per proporre la loro musica, ma non dimenticano certo le sferraglianti chitarre e le urla proprie del sound di Seattle.
Riff incessanti, ritmiche ripetute all'infinito e ottimo dialogo tra basso e batteria, supportano melodie spesso cupe e malinconiche che da "I'll never belong here" (singolo che anticipa l'album), passando per la rabbiosa traccia che dà il titolo all'album e alla band e la frenetica "Darkside", arrivano a disegnare momenti toccanti rappresentati da brani come "Bitter sweet" o "A new dawn", e soprattutto "Last goodbye", che chiude il disco con la sua chitarra acustica e la voce
sussurrata di Christian Strain.
I Mary's Jail propongono uno stile che non ha mai stancato partendo dal canovaccio del rock legato ai sentimenti e all'espressività emotiva, a una visione catartica della vita attraverso la musica, che permetta di esorcizzare paure e piccole sconfitte di ogni giorno.
La band è composta da: Christian Strain (vocal guitar), Gigi Nicastro (guitar), Eric Righi (bass guitar) e Maurice Bellotti (drums).
Nella foto: Il chitarrista dei Graveworm, l'esperto Eric Righi è subentato recentemente nella band come bass guitar.
Foto di Tiberio Sorvillo
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